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direttore Antonio De Cristofaro

Operazione anti usura, estorsione e riciclaggio. 16 ordinanze di custodia cautelare.

Scritto da il 21 giugno 2012 alle 09:42 e archiviato sotto la voce Attualità, Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Nella mattinata odierna, personale della Polizia di Stato in forza alla Squadra Mobile, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Benevento, ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati di associazione a delinquere finalizzata all’usura, alle estorsioni ed al riciclaggio di denaro di illecita provenienza.
I provvedimenti sono stati adottati all’esito di indagini preliminari espletate nei confronti di appartenenti a criminalità organizzate non caratterizzate dal requisito della mafiosità, ma attive in svariati settori economici, operanti prevalentemente sul territorio di Benevento, con ramificazioni in altre parti del territorio nazionale.
L’attività d’indagine ha permesso di individuare un’intensa attività usuraria ed estorsiva nei confronti di una pluralità di vittime costituite da liberi professionisti e piccoli commercianti, “taglieggiati” dagli indagati, per la maggior parte noti pregiudicati locali già dediti a tale tipologia di reati. Tale attività criminale si è mostrata particolarmente virulenta al punto che, in uno degli episodi oggetto di contestazione, è risultato “sottratto” ad una delle vittime un appartamento di oltre 150.000,00 euro, a saldo dei debiti usurari. Inoltre le vittime venivano minacciate e, in alcuni casi, percosse per i ritardi nella restituzione del debito illecitamente contratto.
I gruppi di soggetti dediti a reati contro il patrimonio caratterizzate da notevole gravità sono riconducibili a tre distinte formazioni plurisoggettive: due chiaramente organizzate e dedite alla commissione di svariati delitti di usura in danno di un indeterminato numero di persone ed una dedita al falso, alla truffa ed al riciclaggio di denaro di illecita provenienza, attraverso la “clonazione” di assegni bancari e postali oggetto di falsificazione, il tutto in danno, oltre che dei legittimi titolari, anche degli stessi istituti bancari e postali presso i quali venivano effettuate le negoziazioni.
Tale attività criminale, sia per quanto attiene all’usura e alle estorsioni, che al riciclaggio attraverso la donazione di titoli bancari e postali, mina il funzionamento lecito dei circuiti ordinari di credito e finanziamento, con danno ingente, sia per gli stessi istituti, che per le parti offese, che si vedono “bloccare” i rapporti finanziari per gli illeciti commessi dagli indagati.
Le misure cautelari si sono imposte anche per dare un segnale di speranza a tutti coloro che hanno il coraggio di ribellarsi ad anni di usura; infatti quando lo Stato dimostra di essere presente spesso le vittime trovano il coraggio della denuncia. Se ciò è avvenuto nel corso di quest’indagine è certamente merito dell’intelligente scrupoloso lavoro della polizia giudiziaria impegnata nelle attività investigative.
Nel corso delle indagini sono stati impiegati strumenti tecnici invasivi quali intercettazioni telefoniche e ambientali, che sono risultate particolarmente utili ai fini della raccolta degli elementi indiziari posti a base delle misure cautelari adottate.
Giova evidenziare che colui che decide di praticare il prestito ad usura non si limita a porre in essere un solo fatto reato, ma intraprende una vera e propria attività economica, che è indotto proseguire dai facili guadagni, dall’incapacità di reagire delle vittime ed alla conseguente carenza di attività repressiva dello Stato. È chiaro che non si tratta di attività criminale occasionale ma di un vero sistema di vita delinquenziale destinato a proseguire se lo Stato non interviene con prontezza decisione.
Le misure cautelari adottate si caratterizzano, quindi, quale forma di manifestazione di presenza dello Stato delle proprie istituzioni sul territorio, mediante applicazione degli istituti di diritto penale sostanziale e processuale destinati alla tutela la collettività, dell’ordine pubblico economico e della libera concorrenza all’attività d’impresa, in linea con recenti azioni di contrasto alla criminalità organizzata di tipo patrimoniale intraprese con successo dalle forze di polizia giudiziaria impegnate nel circondario del tribunale di Benevento, sotto la direzione della Procura della Repubblica.
Sono stati raggiunti da misure custodiali in carcere, alcuni dei quali incensurati, i seguenti indagati:
01. PARRELLA Antonio, nato il 19.12.1975 a Benevento;
02. BERTOZZI Ivan, nato il 24.12.1982 a Benevento;
03. GENETIEMPRO Nunziante, nato il 25.08.1963 a Benevento;
04. TADDEO Nazzareno, nato il 06.09.1962 a Benevento;
05. MUSCO Pio, nato il 17.03.1983 a Benevento;
06. RAUCCI Cosimo, nato il 07.02.1972 a Benevento;
07. RAUCCI Umberto, nato il 09.11.1965 a Benevento;
08. RAUCCI Giovanni, nato il 02.09.1946 a Benevento;
09. BALESTRIERI Gianni, nato il 03.10.1980 a Benevento;
10. MATUOZZO Patrizia, nata I’11.2.1966 a Napoli;
11. POLIZIA Salvatore, nato l’8 novembre del 1964 in Benevento; 12. CHIUSOLO Antonio, nato il 29 luglio del 1977 in Benevento;
13. PARRELLA Carlo; nato il 12 febbraio del 1956 in Benevento;
14. NIZZA Paolo nato il 17 settembre 1991 a Benevento;

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