‘Il Governo Monti, sostenuto dal trio ABC (Alfano-Bersani-Casini),- ha dichiarato Luigi Bocchino coordinatore provinciale di Nps-Noi Sud – sta distruggendo l’agricoltura del Sud a seguito del decreto sulle semplificazioni, dove all’art. 13 è prevista la tassazione sui beni immobili delle aziende agricole. Infatti se il Governo, dopo l’approvazione dell’emendamento in Parlamento di Noi Sud, non rimodula l’IMU (Imposta Municipale Unica) per gli immobili agricoli molte piccole e medie imprese agricole saranno costrette a chiudere le stalle: infatti l’aumento della base imponibile ai fini Imu sommato alle nuove tasse sui fabbricati rurali sarà un vero salasso per gli agricoltori con esborso superiore al 200% del dovuto. Non è possibile la duplicazione dell’imposta sui fabbricati rurali il cui reddito è già ricompreso in quello dei terreni che per gli agricoltori equivalgono a mezzi di produzione: la revisione del meccanismo dell’IMU deve prevedere una tassazione diversa per gli stabili agricoli non più funzionali all’attività agricola e trasformati in abitazioni, e quelli viceversa che servono al lavoro agricolo da sempre inseriti nello stesso valore dei terreni. Il settore agricolo meridionale con i costi alle stelle del gasolio, con i lacci sempre più forti della burocrazia e le tante difficoltà di accesso al credito rischia davvero di chiudere e comunque di non essere più competitivo a livello di prezzi e di mercato sia in Italia che in Europa. L’agricoltura nel Sud, in particolare nel Sannio dove è fonte primaria di occupazione, non può morire soffocata dalle manovre economiche del Governo Monti: l’IMU è una tassa ingiusta per gli agricoltori che rappresentano una categoria fondamentale per la crescita e lo sviluppo del nostro paese, e deve essere modificata. Il Sud non ha bisogno di elemosina ma solo di equità sociale e pari dignità rispetto al Nord’