L’operazione è scaturita dal fatto che l’esercente di quella attività perseverava nella stessa, sebbene già avesse ricevuto notifica da parte dei competenti Uffici amministrativi della “negata autorizzazione per la insussistenza delle dotazioni minime dell’impianto”.
Al titolare dell’attività abusiva è stata, dunque, contestata dalla Polizia Provinciale la violazione dell’art. 256 del DL n. 152 del 2006 “per il trattamento non autorizzato di rifiuti speciali pericolosi e non”. Nel corso dell’operazione è stata sequestrata un’area di 1.300 metri quadrati ove erano parcheggiate 50 autovetture in parte già demolite o da avviare alla demolizione: 8 di queste erano ancora provviste di targa e dunque risultano tuttora iscritte al Pubblico Registro Automobilistico.
Da segnalare, infine, che la Commissione alle Infrazioni alle leggi sulla caccia, presso la Provincia di Benevento, per la prima volta, ha non solo respinto un ricorso presentato da un cacciatore di frodo, ma ha maggiorato nei suoi confronti la sanzione amministrativa prevista per chi effettua appostamento di caccia alla beccaccia, con l’aggravante dell’abbattimento del volatile.