Questa pacifica azione di lotta è stata organizzata per protestare contro i prossimi licenziamenti il cui iter, avviato dai tre commissari, prosegue nell’indifferenza di tutte quelle istituzioni che a parole, e non con fatti concreti, hanno sempre dichiarato la loro solidarietà e la loro vicinanza. Se l’infernale meccanismo avviato non viene bloccato immediatamente, con una proposta seria, altri 124 lavoratori usciranno, a luglio, definitivamente dal mercato del lavoro.
Definitivamente perché, come tutti sono coscienti, essendo la crisi economica gravissima, sarà impossibile trovare un nuovo lavoro.
La protesta messa in atto in Provincia è simbolica: non potendo occupare tutte le istituzioni abbiamo scelto la Provincia per la vicinanza al gazebo dei sindacati che da giorni staziona nei pressi dell’Ente.
La nostra è una lotta unitaria con i sindacati che sono stati più vicini ai lavoratori e che non li hanno illusi con false promesse.
Dopo due anni senza risorse ( stipendio e Cig in deroga ) il licenziamento sarebbe un colpo durissimo su una condizione psicologica già tanto provata. Sono tantissimi i lavoratori che già fanno uso di psicofarmaci, che sono prigionieri della depressione, che sono potenziali suicidi.
La nostra vertenza è un problema collettivo. Pertanto se dovesse accadere ( ovviamente non lo auguriamo nemmeno al nostro peggiore nemico ) che, oppresso dai debiti e dallo sconforto, qualche nostro collega dovesse compiere un gesto tragico, questo comitato produrrà una denuncia per induzione al suicidio, in modo da far aprire una, sempre più necessaria, inchiesta penale su questa anomala vertenza.
Tanta anomala da aver scandalizzato anche il nuovo prefetto, Ennio Blasco.