Nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, sede della Provincia di Benevento, è stato presentato il libro “Goodbye Italia – La Repubblica che ripudia il lavoro delle donne” di Cinzia Dato e Silvana Prosperi (Castelvecchi editore). Moderati, dalla giornalista Danila De Lucia, direttore di “Messaggio d’oggi”, ne hanno discusso: Annachiara Palmieri, assessore provinciale alle pari opportunità, organizzatrice dell’incontro; Rossella Del Prete, docente dell’Università del Sannio; Aniello Cimitile, presidente della Provincia di Benevento; Pasquale Viespoli, senatore della Repubblica e già sottosegretario al Lavoro e da una delle autrici, Cinzia Dato, ricercatrice presso l’Università del Molise e già parlamentare.
La percentuale delle donne italiane che lavorano è di gran lunga inferiore alla media europea, ha ricordato la Palmieri, che presiede anche la Commissione provinciale per le pari opportunità: e questo, ha aggiunto l’assessore, costituisce una delle cause profonde della crisi economica che l’Italia attraversa.
La prof.ssa Del Prete ha invitato a ritrovare la memoria e ad approfondire li studi storici e, dunque, a riscoprire come in realtà non sia vero che le donne italiane sono sempre state soltanto chiuse in casa ad accudire i figli.
Il presidente Cimitile ha affermato che la società locale si stia chiudendo in se stessa e non investa più in innovazione.
Il senatore Pasquale Viespoli ha auspicato un ampio ed approfondito processo di rinnovamento e di ammodernamento del Paese, attraverso un Progetto Costituente. In altri termini egli ha chiesto di dare attuazione al vigente dettato costituzionale su ruolo e funzioni dei partiti, e di concretizzare i poteri di governo regionale .
La ricercatrice Dato ha affermato che il libro non parla semplicemente delle donne, ma attraverso le donne illustra la più complessiva situazione del generale del Paese, messi a confronto con altri modelli sociali esistenti nel mondo. La parità di genere deve essere raggiunta approfittando di questo momento politico-istituzionale particolare. Il Parlamento deve intervenire con una buona riforma del mercato del lavoro, ma anche maggiormente tutelando le donne contro le violenze subite anche in famiglia.