Nuova riunione questo pomeriggio per il gruppo voluto dal sindaco di Benevento per affrontare le misure più urgenti da assumere in tema di lavoro e di welfare. Sulla scia del ‘Contratto Campania’ approvato dalla Regione Campania, l’amministrazione comunale vuole infatti predisporre un insieme di iniziative e misure sociali tese a contrastare gli effetti più negativi della crisi economica e a creare contemporaneamente le migliori condizioni per l’attrazione di investimenti produttivi e la realizzazione di infrastrutture non solo materiali.
Alla riunione di questo pomeriggio, la seconda convocata sullo stesso tema, hanno partecipato tra gli altri: il presidente di Confidustria, Giuseppe D’Avino; i segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil, Antonio Aprea, Attilio Petrillo, Fioravante Bosco; il segretario provinciale Ugl, Domenico Penna, in rappresentanza dell’Arcidiocesi, Ettore Rossi, e il sindaco di Benevento, Fausto Pepe.
I lavori si sono concentrati particolarmente sulla possibilità di stilare un protocollo d’intesa che veda unite nelle finalità e nelle azioni da intraprendere, le forze sociali, imprenditoriali ed istituzionali del territorio. Innanzitutto, si è ritenuto utile promuovere le nuove forme contrattuali messe a disposizioni dalle disposizioni di legge vigenti, per favorire l’ingresso dei più giovani nel mondo del lavoro, così come sul piano dell’attrattività territoriale è stato sottolineato il ruolo indispensabile di regole certe per l’assegnazione e la gestione delle aree a vocazione industriale.
Lotta al lavoro nero, scelte di politica fiscale e tariffaria locale, servizi di welfare, sistemi integrati di accoglienza, riqualificazione urbana, trasporti, università, politica culturale, fondi strutturali, legalità, potrebbero essere le questioni su cui focalizzare incontri monotematici che provvedano alla realizzazione di proposte operative da predisporre caso per caso.
“La crisi economica – ha commentato il sindaco Fausto Pepe – non deve fermare il lavoro di programmazione del territorio che è stato portato avanti negli ultimi anni. Tutte le forze sociali devono fare quadrato per arginare gli effetti disastrosi che un’ondata di queste dimensioni potrebbe generare sulla nostra provincia, già resa strutturalmente debole da decenni di disattenzioni ed occasioni mancate.
Il lavoro che stiamo portando avanti, grazie alla collaborazione delle forze sociali, è teso alla promozione e all’utilizzo nel settore privato di tutti quegli strumenti già a disposizione ma ancora poco noti che potrebbero nel breve periodo generare effetti positivi sull’economia. Mentre sul pubblico e sulla spesa che dai centri istituzionali promana, va condotta una razionalizzazione legata alla riduzione delle risorse che non penalizzi le fasce sociali più deboli.
Allo stesso modo, offrire un quadro organico di regole certe, chiarite attraverso l’assunzione di protocolli ufficiali, potrebbe aumentare l’appetibilità del sistema-territorio e favorire l’insediamento di investimenti ed attività produttive, sempre più mobili in un periodo di interconnessione e globalizzazione”.