Con grande enfasi l’amministrazione comunale e la UIL hanno comunicato che è stato firmato il nuovo Contratto Decentrato per i dipendenti del Comune di Benevento, ma neppure gli artefici dell’accordo hanno capito che cosa hanno veramente deciso. Questo succede all’interno di questo Ente dove la “trasparenza” è diventata una mala parola e la corruzione appare inarrestabile!
Alle 18,40 dopo tre ore di discussioni nel corso delle quali erano state evidenziate le numerose incongruenze e contraddizioni di una bozza di contratto che contiene una serie di alchimie per premiare i soliti, la contrattazione era stata di fatto aggiornata per consentire alla delegazione di parte pubblica di verificare i conti che non quadrano.
Noi abbiamo quindi lasciato la riunione, insieme al rappresentante della CSA, quando l’intera delegazione sindacale si apprestava ad uscire dalla stanza avendo chiesto di adeguare le previsioni di spesa dopo le numerose correzioni, ma il giorno dopo abbiamo appreso che il “contratto è stato firmato” da CGIL, CISL, UIL e DICCAP.
Nel verbale non c’è traccia del fatto che siamo usciti alle 18,40 circa e neppure è stato riportata, neanche in sintesi, la nostra lunga serie di proposte per ridurre le posizioni organizzative; evitare che nello stesso Settore vi siano Coordinatori di categoria D che percepiscono compensi incentivanti annui che al massimo si aggirano su 1.300 (milletrecento euro) euro mentre ad altri (solo formalmente chiamati P.O.) vengono elargiti 11.000 (undicimila euro) euro + indennità di risultato; attribuire a tutti i dipendenti un incarico di “responsabilità” e quindi la relativa indennità senza la doppia valutazione del dirigente (vedi schema allegato); ripristinare di fatto le indennità di disagio attraverso specifici progetti finalizzati per gli operai, i vigili viabilisti, gli autisti, e le altre categorie già indicate nella tabella allegata ai precedenti contratti decentrati.
Adesso tra i firmatari dell’accordo e il super dirigente Lanzalone (che di fatto è anche il coordinatore unico di CGIL, CISL e UIL) è già sorta la prima polemica. Il sindacato DICCAP ritiene di aver firmato la bozza di contratto dopo la cancellazione dell’art. 14, quello che prevede la indennità per Alta Professionalità, mentre la Delegazione di parte pubblica smentisce assicurando che i tratti di penna con i quali il testo dell’articolo è stato sbarrato, non sarebbero “originali”.
Questo succede quando ci si affida ai giocatori delle “tre carte”!
E’ il momento di chiamare i dipendenti a pronunciarsi con una apposita assemblea che tutta la delegazione sindacale aveva finora assicurato che si sarebbe tenuta PRIMA della firma definitiva della bozza di contratto.
Alberto Zollo e Gabriele Corona, componenti la RSU