Lo scorso 15 dicembre 2010 finanzieri del Nucleo pt di Benevento hanno tratto in arresto un commercialista di Pietrelcina nella flagranza del reato di usura mentre ritirava 8.000 euro dalle mani della sua vittima. Il professionista aveva, infatti, prestato ad un proprio cliente in grave stato di bisogno e necessità la somma di quindicimila euro per poi pretenderne la restituzione di quasi trentasettemila.
L’arresto è stato convalidato ed il professionista scarcerato. Sulla base della copiosa documentazione, anche bancaria, acquisita nel corso della perquisizione contestuale all’arresto la Procura della Repubblica di Benevento ha incaricato i finanzieri di approfondire gli accertamenti. Le indagini hanno permesso di acclarare come l’imprenditore vittima dell’usuraio fosse stato costretto, dal particolare stato di bisogno, ad accettare un prestito a un tasso di interesse di oltre il 160 per cento.
Data l’evidenza dei fatti, la Procura sannita ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini preliminari del tribunale di Benevento il sequestro del profitto dell’usura. Pertanto nella giornata odierna le fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria si sono recate presso alcune filiali di istituti bancari di Pietrelcina per dare esecuzione al provvedimento magistratuale.
Sono state congelate somme presenti sui conti correnti nella disponibilità del commercialista per un importo di poco superiore a ventimila euro, equivalenti al profitto conseguito in maniera criminale.
Inoltre, all’esito dell’ispezione antiriciclaggio condotta in virtù dei poteri di polizia valutaria propri della Guardia di finanza, oltre a varie violazioni di natura amministrativa, il professionista è stato deferito all’autorità giudiziaria per la violazione dei presidi antiriciclaggio previsti dal D.Lgs. n. 231 del 21 novembre 2007 concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose in quanto ha omesso di attuare gli obblighi relativi alla adeguata verifica della clientela.