Lo straordinario evento del decennale della Canonizzazione di Padre Pio fortemente voluto dal presidente della provincia di Benevento Aniello Cimitile e dal sindaco di Pietrelcina Domenico Masone si incentra su due momenti che colgono il misticismo e la spiritualità del santo del popolo, ma anche il Suo messaggio che solo l’amore può vincere la morte. “Vivere morendo” vuole significare, infatti, che soltanto amando il prossimo è possibile sopravvivere alle estreme amarezze terrene. In questo annuncio di pace e fratellanza sta la grandiosità musicale dell’Oratorio di Passione, composto dal Maestro Cosimo Minicozzi, ispirato dalle lettere epistolari di Padre Pio con i suoi confratelli.
Questo messaggio di pace si coglie anche dalle brochure e dalle locandine che pubblicizzano l’evento musicale di questa sera che si terrà in quella stessa Chiesa di Santa Maria degli Angeli, ove Padre Pio amava farsi chiudere di notte per meditare e pregare. A simboleggiare l’annuncio di fratellanza e di unione è una chiave di violino, rappresentata simbolicamente con i colori dell’iride, ambasciatrice di pace e verità.
Ma questa solenne celebrazione, non può consumarsi nell’arco di una sola giornata, sia pur nella sua esplosione di gioia. Deve invece costituire il punto fermo di partenza chi si deve innestare all’interno del recente protocollo d’intesa tra il comune di Pietrelcina con quello di Benevento per rendere centrale il luogo in cui si è rivelato il mistero che ha condotto Padre Pio alla beatificazione. Il protocollo va rafforzato ed esteso a tutti gli enti locali a partire dalla provincia di Benevento ed aperto a tutte le altre province della Campania, Regione compresa. E’ di vitale importanza che al protocollo partecipino tutti gli enti territoriali quali Università e Ufficio scolastico provinciale, Ept e Camera di Commercio. Esso dovrà portare ad un cambiamento di rotta del turismo nel Sannio che può avvenire solo se riesce a rendere più appetibili i prodotti turistico- culturali, utilizzando le giuste leve di marketing territoriale per accrescerne la spendibilità. Insomma, un’attività di programmazione di “market oriented” che recuperi energie e tradizioni, culturali, spirituali e religiose come la figura di Padre e Pio, ma anche tante altre opportunità.
Lo sviluppo socioeconomico, deve essere perciò orientato alla creazione di un vero e proprio sistema turistico locale, inteso come un’offerta integrata ed una gestione più efficace di tutte le risorse del territorio. Occorre, appunto, sperimentare un nuovo modello di “governance”, imperniato sul concetto di cooperazione sistematica tra i principali responsabili e beneficiari del turismo, non solo gli organismi istituzionali e gli enti preposti, ma anche gli operatori del settore e più in generale, la stessa comunità locale.
Bisogna determinare gli obiettivi e governare i processi di sviluppo attraverso una logica di partenariato istituzionale, economico e sociale, che coinvolga tutti gli attori dei vari comparti, sia pubblici che privati. Anzi, investendo fortemente sul ruolo dei privati, in una logica di integrazione e di elaborazione progettuale. Occorre creare quindi quella “filiera istituzionale” che stimoli momenti di dialogo e di confronto propedeutici alla individuazione di quelle strategie in grado di rilanciare il sistema turistico sannita. Per far sì che i territori del Sannio non divengano sole zone di transito, ma destinazioni principali di soggiorno del turista, con strutture, infrastrutture e servizi necessari per una buona fruizione delle risorse. Questa nuova “governance” ha il compito di individuare gli eventi ed i territori da promuovere, ritenendo tuttavia necessariamente baricentrica la città di Benevento per tutte le sue attività. In questa ottica, intendo rilanciare con rinnovata forza l’idea di ripresa della Stagione lirica al Teatro Romano, per valorizzare una sito archeologico unico al mondo. Per fare ciò basterebbero non molte risorse, utilizzando sapientemente tutte le energie artistiche del territorio. Né più e ne meno di come è stato fatto per realizzare la produzione dell’Oratorio per Padre e Pio, dove con pochi spiccioli e grazie al sostegno di quattro sponsor illuminati, è stato possibile mettere insieme un cast artistico di straordinario livello, con oltre 50 musicisti tra orchestrali e coristi e un direttore tedesco, per sottolineare la internazionalità dell’evento, che grazie a San Padre Pio, è già balzato agli onori delle cronache nazionali.