Nell’ambito dell’edizione attualmente in corso di “Cives – Laboratorio di formazione al bene comune”, promosso dall’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento, sarà realizzato anche quest’anno un nuovo esperimento di giuria popolare o di cittadini su una politica pubblica dell’ente locale più prossimo ai cittadini e, cioè, sulle politiche sociali del Comune di Benevento. In questi giorni sta giungendo ad un campione rappresentativo (per residenza nei diversi quartieri, età e sesso) della popolazione del capoluogo, costituito da circa 400 cittadini, una lettera in cui essi vengono invitati a due sessioni di lavoro (previste per il pomeriggio del 12 e del 19 aprile). In questi due incontri, i cittadini, insieme ai partecipanti a CIVES, avranno la possibilità di ascoltare gli amministratori e i funzionari dell’ente e poi valutare e giudicare autonomamente, secondo un metodo specifico, le iniziative messe in atto nel settore sociale dall’amministrazione comunale.
Il ricorso, all’interno del Laboratorio CIVES, a questo strumento di democrazia deliberativa ha una valenza formativa molto significativa, perchè oggi la partecipazione dei cittadini alla vita politica si riduce sostanzialmente all’espressione del voto, con il quale si delega qualcuno a svolgere funzioni di rappresentanza. “Si pone, perciò, l’esigenza – dichiara Ettore direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro e coordinatore di Cives – di rivitalizzare la democrazia, coinvolgendo direttamente i cittadini nella cosa pubblica, utilizzando un processo deliberativo che miri a generare un consenso autentico e consapevole attraverso il metodo dialogico”.
L’esperimento di giuria popolare di Cives, che rientra tra le poche esperienze praticate in Italia, sarà realizzato con la supervisione del Prof. Paolo Rizzi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per garantirne il massimo rigore metodologico e validità scientifica.
“Poiché è chiamato in causa il senso civico delle persone – conclude Ettore Rossi – ed offerta l’opportunità di un loro protagonismo, in quanto esse sono invitate a giudicare le questioni non da esperti ma da cittadini destinatari di determinate politiche, auspichiamo che almeno alcuni possano aderire alla proposta e dedicare un pò del loro tempo a far crescere, con modalità nuove, la partecipazione alla vita della propria comunità cittadina”.