Dieci componenti del Comitato No Luminosa, che è composto da rappresentanti del Lap-asilo 31 dei fratelli Basile, dopo una lunga e faticosa marcia al grido “fatti concreti e non parole”, sono arrivati a Ponte Valentino per pretendere dal Consorzio ASI la revoca della assegnazione del lotto concesso nel 2006 alla società svizzero-napoletana che vuole costruire la centrale a turbogas. Dopo un’ora di attesa sotto il sole cocente, gli impavidi hanno ottenuto un risultato straordinario: sono stati ricevuti dal presidente dell’ASI, Luigi Perifano, che ha confermato di essere contrario alla costruzione della centrale a turbogas. (GRANDE RISULTATO!)
All’incontro era presente anche il direttore del Consorzio, Giuseppe Rillo, che pure si dichiara contrario a quell’impianto dopo aver preparato dal 2002 in poi, tutti gli atti del Consorzio per assegnare il lotto alla Luminosa, autorizzare l’uso del depuratore e concordare le condizioni per la cessione di vapore-calore alle aziende della zona industriale. Grazie a questi documenti, i Ministeri hanno rilasciato le autorizzazioni per costruire la mega centrale, ma questa contraddizione non è stata notata dai manifestanti.
Ovviamente il direttore Rillo e il presidente Perifano, non si sono impegnati, neppure genericamente, a revocare atti, limitandosi a proporre ai militanti di “No Luminosa” la nomina di due rappresentanti al tavolo tecnico che dovrà studiare la questione. Naturalmente i manifestanti che erano andati decisi per pretendere “fatti concreti e non parole” dopo la estenuante trattativa di questa mattina che li ha stancati oltre misura, si sono accontentati dei due posti concessi ed hanno preso atto, inoltre, della posizione di Perifano sulla sorprendente differenza di “zone” per la applicazione delle norme sulla in edificabilità delle aree nei corridoi ecologici. Il neo presidente dell’ASI, sostiene infatti che nella zona Z4, quella nella quale ricade il lotto assegnato alla Luminosa, non si può costruire, mentre si può nella Z3, dov’è ubicato il capannone della Mondosider della famiglia Varricchio. Ma questa è una pura invenzione! Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale non c’è alcun riferimento a Z3 e Z4. L’articolo 17 di quelle NTA, relativo ai “corridoi ecologici”, comma 2 alla voce “aree industriali” che nella versione del 2009 prevedeva la totale inedificabilità anche in zona industriale per una fascia di 300 metri, adesso dopo le modifiche del 29 maggio, recita “I piani urbanistici comunali in questi ambiti (corridoi ecologici n.t.r.), non dovranno prevedere ampliamenti di PIP e/o nuove aree PIP con destinazione a nuovi insediamenti industriali. Per aree ed edifici industriali esistenti, i piani urbanistici comunali dovranno prevedere le tipologie per le quali va redatto uno studio di impatto ambientale…”.
In parole povere, in TUTTE le aree industriali, cioè già inserite nei piani ASI, senza alcuna fantasiosa differenza tra Z3 e Z4, quindi anche sul lotto assegnato alla Turbogas, non è più vietata la costruzione di nuovi stabilimenti. Basta la Valutazione di Impatto Ambientale che la Luminosa ha già ottenuto.
Evidentemente queste norme, che l’assessore Aceto ignora, sono sfuggite anche ai suoi amici del Comitato No Luminosa, ambientalisti a singhiozzo, che alla conclusione dell’incontro con Perifano si sono dichiarati soddisfatti (BRAVI!), condividendo la stessa posizione della Provincia e dell’ASI che pretendono la modifica del PUC e del Decreto ambientale della Regione che impone la inedificabilità di altri capannoni nei corridoi ecologici.
Per questi motivi, Altrabenevento, non parteciperà al “tavolo tecnico” proposto da Perifano.
Il presidente – Gabriele Corona