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Io x Benevento: ‘Il degrado del rione Libertà…a fronte di una Tarsu onerosa’

Scritto da il 14 marzo 2012 alle 19:01 e archiviato sotto la voce Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il presidente dell’associazione Io x Benevento, Giuseppe Schipani, interviene in merito al problema dei rifiuti che in queste ultime settimane sta caratterizzando notevoli disagi ai cittadini.
La fotografia che da qualche settimana sta caratterizzando la nostra città, appare quantomeno paradossale, considerando che i cittadini sono costretti a pagare una TARSU, che pare sia la seconda più alta d’Italia, al socio unico comune. Sono giunti in associazione diversi residenti del rione libertà che si sono lamentati animatamente riguardo la mancata raccolta dei rifiuti. L’Amministrazione Comunale , dopo aver elaborato i relativi costi ( quindi anche costo personale, mezzi, etc.), ha imposto un pesante aumento del costo del servizio ai contribuenti, nonostante la città di Benevento non abbia mai subito un’emergenza rifiuti, tipo quella di Napoli per intenderci, come mai, ad oggi, si verificano questi inconvenienti? La condizione igienico-ambientale sta superando i limiti della sana convivenza, ormai ovunque, presso uffici pubblici, scuole, centri di riabilitazione per invalidi, sono presenti cumuli di rifiuti, sembra di stare a Napoli, forse dovremmo proclamare lo stato di emergenza? I contenitori sono stracolmi e aumenta proporzionalmente la proliferazione e la presenza di ratti che si introducono dappertutto, nelle abitazioni, nelle scuole, negli ambulatori sanitari, etc.. Riguardo, poi, alla questione dell’inciviltà, a mio avviso, risulta difficile che il passaggio di categoria di una società da un certo livello di sviluppo a quello superiore, possa avvenire senza che anche nel software ( nei cervelli) avvenga un passaggio di categoria. Non si può pretendere una città avanzata se il Comune, socio unico dell’ASIA, paralizza le politiche di crescita. Se ci fosse stata una vera intenzione di minimizzare gli effetti indesiderati allora sarebbe stata necessaria più capacità di coinvolgimento per promuovere educazione e cultura ambientale, più trasparenza e partecipazione nella gestione delle risorse, per capire le loro dinamiche, per trovare le soluzioni più adatte e l’opportuna collaborazione. Persino un gabinetto pubblico esprime la città in cui si trova. Se un economista fosse portato bendato in un gabinetto pubblico della nostra città, saprebbe calcolare il pil pro-capite, la scolarità media e il numero di libri letti dalla popolazione. Lo smaltimento dei rifiuti può essere una semplice questione di routine ( a Stoccolma), oppure diventare una tragedia ( a Napoli). Il fatto è che una classe politica che intende amministrare in maniera responsabile dovrebbe disporre di amministratori che più di raccontare favole attraverso i pseudi programmi elettorali o di cimentarsi in commedie divertenti giovando di una visibilità mirata esclusivamente alla conquista di un pugno di condivisioni, a titolo personale, dovrebbero fare concretamente, cioè prevenire, controllare, gestire, ma anche trovare soluzioni innovative, sviluppando nuove conoscenze, magari attaccando il problema da un versante nuovo. Il risultato che i cittadini di Benevento si sono guadagnati con la raccolta differenziata che, di per sé, è una cosa molto semplice e che in certe zone funziona e in altre no, non è stato e non rappresenta un problema, non è neanche costosissimo, è una questione soprattutto di organizzazione e di rispetto delle regole. E’ questa carenza che crea sporcizia, non l’immondizia in sé. Nel mondo dell’informatica si dice “Garbage in, garbage out”, cioè se nel “cervello” del computer si mette immondizia, dall’altra parte esce inevitabilmente immondizia. Così è per i comportamenti e l’ambiente. Se si vuole far parte, realmente, delle città virtuose e migliorare una qualità di vita palesemente compromessa, è cruciale che la politica si occupi urgentemente, con atti concreti, dei ritardi che ha accumulato in vari settori strategici, quelli che fanno la differenza tra una città avanzata e una arretrata. La presente nota, non vuole rappresentare una forma di polemica all’attuale assessore all’ambiente e neanche al presidente dell’ASIA che, oltre a gestire un settore complesso con ridicole risorse, porteranno dietro solo una relativa colpa di essere stati spesso condizionati da una regia che gli impedisce di attuare le proprie capacità amministrative e che pare sia sempre di più proiettata verso altri orizzonti collezionando solo figuracce. Chiediamo, dunque, a coloro che gestiscono e trasferiscono le nostre risorse economiche per i servizi della città, quindi al socio unico, e di conseguenza al Sindaco, quanto risulta di Sua competenza, di ripristinare una situazione di evidente disagio socio-ambientale.

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