Confermati Calendario e disciplinare per la pesca attualmente vigenti sul territorio provinciale anche per il prossimo futuro.
Lo ha deciso la Consulta provinciale per la pesca riunitasi sotto la presidenza dell’assessore provinciale all’ambiente Gianluca Aceto. La Commissione ha comunque stabilito una verifica successiva per una eventuale rettifica della durata biennale dei provvedimenti.
La Consulta, che si è riunita presso l’assessorato alle attività agricole, ha anche esaminato lo stato di attuazione dello studio preliminare per la Carta Ittica provinciale cui sta provvedendo il professore Ettore Varricchio dell’Università degli studi del Sannio. A tale proposito l’assessore Aceto ha affermato che l’Università ha concluso la prima parte del compito ad essa assegnato, mentre sta per essere avviato il censimento delle specie ittiche presenti nelle acque provinciali sannite. E ‘ intervenuto a questo proprio il docente responsabile dello studio che ha illustrato il lavoro svolto durante la fase preliminare affermando di aver provveduto alla raccolta e all’elaborazione dei dati eseguiti con l’ausilio di appropriate strumentazioni: in particolare le risorse idrogeologiche, lo stato dei prelievi e la qualità delle acque. Purtroppo, ha proseguito il luminare, manca il flusso minimo vitale per la sopravvivenza della forma ittica nelle acque sannite ed occorrerà trovare le risorse idriche nelle quali, assicurata la qualità ottimale delle acque stesse, si possa esercitare la reintroduzione delle specie ittiche autoctone. Dal conseguente studio potrà essere redatto il Piano integrato di gestione che individuerà gli ambienti di maggiore rilievo ittico faunistico, di prevalente valore naturalistico e fornirà le indicazioni per la gestione della pesca sportiva e per la tutela del patrimonio ittico. Si procederà, come peraltro richiesto dal delegato provinciale della Fipsas Paride Parente, alla riclassificazione dei corsi fluviali e verrà definita la parte più squisitamente biologica. La Commissione ha anche esaminato il problema della notevole presenza di flora in decomposizione nelle acque del lago artificiale di Campolattaro, la cui presenza può risultare nociva per la sopravvivenza delle specie ittiche.