Straordinario successo anche quest’anno per l’evento tenutosi sabato 10 marzo presso il Cristina Park Hotel di Montesarchio, che ha visto riunite circa 400 persone, ma che viene sostenuto da tanti altri donatori di tutta Italia, che credono fortemente nell’effettività e nell’efficacia dell’operato della Fondazione e dei progetti che sostiene.
Quest’anno i contributi raccolti andranno, come gli anni precedenti, alla Casa do Menor, ONG attiva in Brasile, per la realizzazione del progetto denominato “Operazione Speranza”, destinato alla riabilitazione di giovani vittime della droga. Quello del crack è, infatti, un vero e proprio inferno di cui rimangono vittime un numero sempre crescente di ragazzi.
Come racconta p. Renato Chiera, missionario fondatore della ONG, “Crackolandia è la terra del crack, anche chiamato “la droga di strada” (dose micidiale di cocaina, idrocloruro, bicarbonato di sodio e ammoniaca), un cimitero di vivi che aspettano di morire. I miserabili, gli emarginati del Brasile si riuniscono in questi orribili periferie con un unico scopo: sentirsi forti per un minuto, la durata dell’esplosione che il fumo del crack provoca nella loro testa, ma dopo un attimo si ritrovano ancora più persi. Il crack è la peste dei nostri giorni. È consumato attualmente da oltre 2 milioni di persone, un numero purtroppo destinato a salire, mietendo il maggior numero di vittime tra i bambini e i più giovani. La Casa do Menor è nata per essere risposta ai problemi del mondo infanto-giovanile e per questo si pone l’obiettivo di portare speranza, aprendo spazi di riscatto dal narcotraffico e centri di recupero e disintossicazione”.
Nel corso della prima parte della serata, l’avv. Giovanna Megna ha presentato le diverse attività realizzate nel 2011 e quelle attualmente in corso, sia in Italia che all’estero, conducendo poi gli invitati a fare, attraverso un video, un viaggio virtuale in Brasile, nei luoghi e tra le persone della Casa do Menor. L’organizzazione opera nel campo della formazione e dell’accoglienza dei meninos de Rua in numerose città dello stato latino-americano, riuscendo a salvare tante giovani vite da una realtà dura e altrimenti senza speranza.
E proprio p. Renato, assente per motivi di salute, ha ricordato, attraverso un breve video- messaggio, l’importanza della partnership con la Fondazione e con la famiglia Affinita, in particolare con il compianto Angelo, vero artefice di questi piccoli ma importanti miracoli di solidarietà.
A continuare il viaggio nelle atmosfere brasiliane, le musiche eseguite da Vincenzo De Lucia, al piano, e Giuseppe Copia, alla chitarra, giovani talenti diplomati al Conservatorio “N. Sala” di Benevento.
La prima parte si è conclusa con il saluto del Vescovo di Ariano Irpino, Mons. Giovanni D’Alise e con la consegna dell’onorificenza “Testimone d’amore”, da parte della Presidente, Rosanna De Lucia, a coloro che si sono distinti mettendo a disposizione gratuitamente le proprie competenze professionali o contributi importanti a sostegno della Fondazione.
La cena è stata, poi, allietata dal tradizionale repertorio napoletano eseguito dalla Sig.ra Maria Fucci e dall’estrazione dei premi messi in palio dalle diverse aziende sponsor dell’evento.