Mercoledì 15 febbraio 2012, alle ore 10.30, presso la sala conferenze della Camera di Commercio di Benevento, sarà presentato il progetto “Erga Omnes”, alla presenza dei vertici del Gruppo Intesa San Paolo. All’incontro interverranno Antonio Campese, presidente Confartigianato Benevento e amministratore camerale, Biagio Riccio, presidente Confartigianato Asti e componente del CdA Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Luca Fausone, direttore Area Campania Intesa San Paolo, Fabio Murino, capo Struttura Medio Credito Italiano, Giovanni Peluso, avvocato e Giuseppe Rillo, direttore dell’ASI Benevento.
Nel corso dell’incontro, i responsabili di Confartigianato Benevento e Confartigianato Asti annunceranno, dopo mesi di dura e piacevole interazione Asti-Benevento, l’apertura di un ufficio congiunto presso l’ASI, l’apertura di una rappresentanza congiunta a New York, nel Chrysler building. A tal proposito è previsto l’intervento dell’avvocato d’affari Giovanni Peluso. Saranno, inoltre, illustrate le già proficue relazioni con il Senatore Cinese Davide Zohu, e la volontà e la possibilità di portare un know-how italiano tecnologico e il gusto e lo stile italiano a Sochi in Russia, nuova sede della Formula1 e dei Giochi olimpici invernali del 2014.
Il progetto, che fa registrare già l’adesione dell’Agenzia ICE, nasce dall’esigenza di favorire l’integrazione delle micro e piccole imprese, il loro tutoraggio verso la trasformazione produttiva e la promozione dei loro prodotti verso i mercati esteri. La situazione economica attuale, le pesanti ripercussioni del decreto Salva Italia, la stretta creditizia e le condizioni del mercato, rendono letteralmente un’impresa fare Impresa. Confartigianato Benevento e Confartigianato Asti, consapevoli dei problemi che affliggono i loro associati, si sono strutturate per dare risposte certe e nuove possibilità di sviluppo alle aziende che oggi, devono necessariamente re-inventarsi per sopravvivere in condizioni economiche così sfavorevoli. Il progetto si articola in diversi punti.
Reti di impresa.
L’individualismo è la molla che generalmente crea l’imprenditore. Storicamente, nonostante i vari tentavi di aggregazione mediante forme rigide come i consorzi, non si è assistito al loro utilizzo in maniera massiccia ed in alcuni casi, per la loro natura giuridica, hanno creato danni rilevanti alle singole aziende sane, con un evidente sperpero di risorse pubbliche e private. In questo contesto, il sistema delle Reti di impresa, più assimilabile ad un contratto che ad una forma societaria, non vincola in maniera rigida i sottoscrittori ma li obbliga al rispetto di quanto convenuto. La possibilità di non inserire le limitazioni delle associazioni temporanee, legate ad un evento specifico e definito, la possibilità di gestione della rete con la valutazione complessiva del rating e la professionalità del Gruppo Intesa San Paolo, partner gestionale bancario, rende questo strumento sicuro, flessibile ed altamente competitivo. Va anche sottolineato che i costi di tale operazione sono bassissimi , evitano frequenti e costose visite notarili e sono modificabili in qualunque momento.
Ricerca di Filiera.
Gli strumenti da soli non bastano. Occorre conoscere profondamente il tessuto produttivo, per promuovere l’aggregazione. Le associazioni promotrici, contano più di 5000 imprese associate, impiegano 80 dipendenti e sono strutturate per la gestione totale di una azienda. In quest’ottica, l’apertura di una sede comune all’Asi, ove sarà possibile fruire di tutti i servizi necessari, buste paga, tenuta contabile, i 730 dei dipendenti ecc., sarà il punto di incontro tra le aziende di varie province e di varie regioni, e saranno coadiuvate nella ricerca dei partner per creare le filiere idonee al loro sviluppo. Nel caso specifico Asti–Benevento, la sinergia si è rilevata premiante proprio per la poca sovrapposizione di prodotto, enfatizzando le proprie specificità territoriali, agricole, enogastronomiche e tecniche.
Internazionalizzazione.
Anche in questo caso, abbiamo assistito ad un massiccio impiego di fondi pubblici, troppo sovente impiegati per il cosiddetto “Istituzionale”. Consideriamo le fiere troppo onerose per aziende profondamente legate al proprio titolare, dense di personaggi discutibili e con un rapporto costi benefici molto basso. L’internazionalizzazione non può esimersi da due fattori fondamentali: la rappresentanza nel Paese in cui si vuole esportare e l’incoming dei possibili “Buyers”. Dietro a questi inglesismi, si cela una delle cose che il nostro paese sa fare meglio: l’ospitalità dei compratori. In un periodo così complesso, è tornata prepotentemente in voga la voglia di personalizzare il prodotto, legando le produzioni ai volti ormai familiari della pubblicità. I prodotti artigianali sono per loro natura legati al territorio ed alla genialità dei loro creatori, e devono essere corredati dalla loro storia, studiata dai compratori nei posti in cui si è svolta. Esperimenti di questo tipo sono già stati effettuati, dando ottimi risultati, tenendo conto che per le dimensioni aziendali in oggetto, è molto meglio lavorare su un paniere importante piuttosto che su un numero limitato di prodotti ma in quantità container. Anche in questo caso, le reti sono essenziali; nella realtà, una fattura pro-forma per la vendita all’estero per la gestione di una lettera di credito, diventa un problema; figuriamoci la gestione di un contenzioso. Inoltre, la certezza del pagamento, viene considerata delle scriventi come condizione imprescindibile per un corretto business internazionale. Anche in questo caso, Intesa San Paolo si presta come partner internazionale, essendo fortemente strutturata sui mercati di riferimento.
“A tale scopo – sottolinea Antonio Campese, presidente Confartigianato Benevento, – grazie alla collaborazione con l’avv. Gianni Emilio Iacobelli, esperto di diritto internazionale, al Senatore Cinese Davide Zohu, ormai quasi di casa in Italia, conosciuto grazie al presidente del Pas, Antonello De Nunzio, abbiamo provveduto ad aprire sedi di rappresentanza in America ed in Cina, e siamo allo studio per l’apertura in Russia, a Sochi. Questi mercati, nei quali è necessario esserci, saranno la base di partenza per gli emergenti, ovvero quelle nazioni che domani saranno in grado di offrire nuovi sbocchi all’economia Italiana. Di concerto, l’attività di incoming ha come ricaduta il turismo. Quando gli stranieri toccano con mano i nostri territori, ne restano folgorati, diventano ottimi promoter e tornano con le famiglie, creando altre possibilità occupazionali per i consorzi turistici. Da non sottovalutare l’Expo 2015 ed il bicentenario di Don Bosco, eventi che con un minimo di gestione, porterebbero altri benefici al nostro Paese”.