Questa mattina, finalmente, è cominciato il processo per i fatti connessi alla costruzione e all’apertura del Centro Commerciale “I Sanniti”
Sono imputati per i seguenti reati: Truffa Aggravata: Zamparini Maurizio (promotore dell’Ipermercato), De Santis Rosa (progettista), Cassano Francesco (dirigente Settore Urbanistica fino a maggio 2006), De Lorenzo Mario (dirigente Settore Urbanistica da maggio 2006 a marzo 2008), Iadicicco Giuseppe (progettista parco fluviale), Giuliano Luigi (dirigente settore Legale), Zagarese Vincenzo (collaudatore), D’Arco Paolo (amministratore soc. Reti e Sviluppo che per conto di Zamparini aveva chiesto le autorizzazioni e avviato i lavori), Damiano Aldo (ex assessore all’Urbanistica);
Falso: Zamparini Maurizio, De Lorenzo Mario, Luigi Giuliano, Orlacchio Antonio (segretario generale del Comune di Benevento);
Corruzione: Zamparini Maurizio, Mastella Mario Clemente, Lonardo Alessandrina, Damiano Aldo;
Istigazione alla corruzione: Zamparini Maurizio e Rosenwirth Herbert (braccio destro di Zamparini);
Abuso d’Ufficio: Zamparini Maurizio, Damiano Aldo, De Lorenzo Mario, Cassano Francesco, Giuliano Luigi, Damiano Aldo, Mirabella Giovanni (geometra del Settore Urbanistica).
Il collegio giudicante, dopo la rinuncia di alcuni magistrati, è ora formato da Roberto Melone, Daniela Fallarino e Francesca Telaro. Il Pubblico Ministero e il Sostituto Procuratore della Repubblica. Nicoletta Giammarino che ha sostituito il suo collega, Antonio Clemente per decisione del Procuratore capo, Giuseppe Maddalena.
L’udienza di questa mattina è stata interamente dedicata alle dichiarazioni degli avvocati difensori sulle richieste di costituzione di parte civile presentate dal Comune di Benevento, dall’associazione Altrabenevento, dal liquidatore della “Società Reti e Sviluppo” e dall’associazione Assiconsumo. E’ stato l’avv. Roberto Prozzo ad argomentare, anche a nome degli altri difensori, le ragioni di netta opposizione a tali richieste. Per quelle del Comune, di “Reti e Sviluppo” e Assiconsumo le eccezioni si limitano a difetti di legittimità o carenza degli atti di delega agli avvocati. L’avvocato Prozzo ha invece dedicato gran parte del suo lungo intervento ad Altrabenevento per sostenere, tra l’altro, che essa “non è un’associazione ambientalista, anzi non è affatto un’associazione perchè il suo statuto è carta straccia”. Secondo il noto penalista, avvocato difensore di molti imputati nei processi nati da esposti di Altrabenevento, tale associazione si occupa di troppe cose e però non è “radicata sul territorio”. Nel mirino di Prozzo è finito poi, esplicitamente, il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, che nella qualità di dipendente comunale avrebbe prima redatto (nel 2008) la relazione per conto del Settore Urbanistica sullo stato degli accordi tra il Comune e Zamoarini, e poi costituito un’associazione per denunciare i fatti. Gli altri avvocati difensori degli imputati hanno condiviso le argomentazioni di Prozzo mentre l’avv. Domenico Russo, difensore dei coniugi Mastella accusati di corruzione, ha aggiunto che Altrabenevento tenta di costituirsi Parte Civile per “fare business” attraverso il riconoscimento dei danni.
La “difesa” di Altrabenevento è stata sostenuta dall’avv. Nunzio Gagliotti il quale ha ricordato che l’associazione ha presentato il primo dossier sull’Ipermercato Zamparini a dicembre 2005, poi a settembre 2006 ha presentato l’esposto alla Procura della Repubblica dal quale è nata l’indagine che ha portato al processo odierno e solo successivamente, nel 2008, Corona ha scritto la relazione per il Settore Urbanistica, quale atto dovuto essendo dipendente dell’Ente.
Gagliotti ha respinto con decisione le accuse di Prozzo ricordando che Altrabenevento è una associazione nota e radicata sul territorio, come documentato dagli atti prodotti, che svolge le sue attività “per la città sostenibile contro il malaffare” da diversi anni senza percepire compensi o contributi pubblici ed è diventata punto di riferimento di molti cittadini che contrastano la dilagante corruzione nella pubblica amministrazione.
Il collegio giudicante si è riservato di decidere sull’ammissione di tutte le parti civili ed ha rinviato il processo al 24 maggio.