Il disegno di Legge che dovrà approvare le norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania, meglio noto come progetto Taglialatela (dal nome dell’assessore che lo ha proposto), sta suscitando molte critiche. Alla proposta di disegno di legge sono pervenute decine di osservazioni tutte mirate, in generale, ad impedire i rischi che del territorio campano si faccia ancora scempio. Intervenendo sul merito della proposta Taglialatela, l’on. Umberto Del Basso De Caro, vicecapogruppo PD in Consiglio regionale, ritiene che “il punto di partenza della discussione sia da ritenere che il territorio ed il paesaggio in Campania siano gravemente compromessi e che una legislazione attenta debba avere come obiettivi quello di tutelalo, riqualificarlo e valorizzarlo. Il tutto con la necessità di porre fine ad un suo uso perverso e distruttivo.
Una buona azione legislativa, afferma De Caro, deve certamente tenere conto dei bisogni delle comunità locali in una logica di accurata programmazione. Il che significa non cedere alla pressione ed alle mire speculative laddove i microintressi locali sono non meno egoistici ed aggressivi, spesso, degli interessi forti causa di grandi scempi ambientali.
Il territorio, la sua salvaguardia restano, con i beni storici e culturali, una delle grandi risorse di possibile sviluppo ed occupazione per l’intera Regione: dalle varie ondate edificatorie e senza regole nell’intera regione, non è venuto alcuno sviluppo auto propulsivo ma mali vecchi ed endemici si sono aggravati.
I giganteschi squilibri territoriali della Campania, afferma ancora De Caro, sono da imputare anche, se non essenzialmente, all’incapacità di pianificare ed indirizzare l’uso del territorio.
Per questo, conclude l’esponente PD, la norma deve anche sollecitare a ricercare la qualità progettuale e realizzativa in ogni angolo della Campania: il tutto per aprire un nuovo fronte di competizione con l’Europa, con la capacità di fare del territorio una ulteriore fonte di attrazione per investimenti in grado di creare il “circolo virtuoso” di maggiore sviluppo e maggiore occupazione di cui la Campania e le zone interne hanno grande bisogno.