Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 il governo ha varato il decreto sulla revisione della spesa pubblica: previsti risparmi per 4,5 miliardi nel 2012. Salvi per ora i piccoli ospedali. Bersani: “Non si può dare una mazzata al servizio sanitario”
Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 il governo ha varato il decreto sulla revisione della spesa pubblica: previsti risparmi per 4,5 miliardi nel 2012. Salvi per ora i piccoli ospedali. Bersani: “Non si può dare una mazzata al servizio sanitario”
Il Consiglio dei ministri ha approvato nella notte fra giovedì e venerdì il decreto sulla spending review, che taglia le spese dello stato (il comunicato del Governo). Previsti tagli per 4,5 miliardi di euro nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014. Tagliati il 10% dei dipendenti pubblici e il 20% dei dirigenti, dimezzate le Province e le auto blu, ridotti del 10% i militari. Forti risparmi negli acquisti, specie per la sanità. Ma il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, avverte il governo che no si può dare una “mazzata” al servizio sanitario nazionale. E le regioni, spiega Renata Polverini, chiederanno un incontro a Monti perché‚ giudicano insostenibile la manovra sulla sanità.
Salvi per ora i piccoli ospedali, non toccata la scuola. Rinviato a metà 2013 l’aumento dell’Iva (TUTTE LE MISURE).
Il governo è sceso in conferenza stampa nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 e il presidente del Consiglio ha colto l’occasione per riconoscere “il senso di responsabilità” manifestato dai ministri, che nel corso di queste settimane hanno cercato di opporre qualche resistenza alla sforbiciata prevista dal decreto ma che alla fine hanno approvato il provvedimento. Anche perché sui due fronti principali, sanità e scuola, i rispettivi dicasteri l’hanno spuntata.
In extremis infatti sono saltati i tagli ai “mini-ospedali” e quelli alle università (200milioni nel 2012 e 300 a partire dagli anni successivi) e parimenti non vengono finanziate le scuole paritarie. “La scuola non è toccata da questo decreto – ha precisato il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli – e per la salute si mantengono i servizi invariati ma riducendone i costi”.
Nel complesso comunque la macchina centrale dell’amministrazione pubblica mette sul piatto 1,5 miliardi quest’anno e 3 miliardi a partire dal 2013, con tanto di soppressione della Covip e dell’Isvap. Confermato lo stop all’incremento dell’Iva fino al primo luglio del 2013 e le risorse per fare in modo che altri 55 mila esodati possano essere salvaguardati con le vecchie regole con uno stanziamento complessivo di 1,2 miliardi di euro dal 2014. Tra le novità in arrivo, spunta il taglio di “almeno il 10%” del totale degli organici delle Forze armate, lo stop all’adeguamento degli affitti pagati dallo Stato e l’avvio della rinegoziazione delle locazioni per ridurre del 15% i canoni.
SKYTG24