Richiesti 77 collaboratori scolastici, 30 assistenti amministrativi e altrettanti assistenti tecnici dal Miur di Benevento per consentire il regolare svolgimento delle attività scolastiche nella nostra Provincia e il Miur di Napoli intende concedere solo 8 incarichi complessivi!| E’ quanto scrive in una nota il Comitato insegnanti e Ata precari sannito.
‘Le scuole sannite come funzioneranno? In che modo sarà garantita la sorveglianza e la vigilanza? Vergognoso questo silenzio tombale e spregevole e a dir poco disumano fare finta di nulla senza degnarsi nemmeno di rispondere a delle richieste ufficiali di tavoli istituzionali. A questo punto ci chiediamo cosa deve essere fatto per ottenere un incontro che sarebbe stato concesso da tempo in un paese civile, sensibile e democratico?
Cosa dobbiamo fare per convincere il Prefetto di Benevento a fissare con urgenza questa riunione? Bisogna forse buttarsi giù in massa dal tetto del Miur per attirare l’attenzione di quella classe dirigente che ricordiamo a tutti, ricopre quel ruolo per stare al servizio dei cittadini elettori? Chi tace acconsente a questo punto. Chi tace silenziosamente e a testa bassa ammette di avere sbagliato e di avere amministrato male. Chi tace sa di avere reclamizzato soldi e lavoro che non esistevano, sa benissimo di avere giocato meschinamente sulla pelle di povera gente rimasta improvvisamente senza lavoro.
Gli Onorevoli Mazzoni, De Girolamo, Viespoli, Colasanto col loro sielnzio assenso dunque, sono consapevoli di avere venduto fumo e aria all’opinione pubblica e ai precari in lotta. I suddetti istituzionali, sono complici e diretti artefici della malapolitica dei nostri territori e dell’arretratezza del nostro bacino rispetto alle grandi città politicamente più incisive.
Le scuole non funzionano come si deve lo sanno tutti : loro sono gli artefici mentre i complici diretti sono coloro i quali sanno e non hanno il coraggio di denunciare. Al Signor Prefetto ricordiamo che il Suo ruolo di rappresentante del Governo in città, gli impone il dovere quantomeno di rispondere e che il suo silenzio è indice di mancanza di rispetto oltre che di sensibilità verso chi in questo momento vive un disagio. Che dire in un Paese democraticamente cristiano come il nostro c’era da aspettarselo’.