‘Alcuni mesi sono trascorsi dall’inserimento della Chiesa di Santa Sofia a Benevento nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
E’ stato sicuramente un momento importante per la nostra città e tutto faceva pensare che ciò avrebbe prodotto grandi cambiamenti.
A tutela del bene Assessori e Consiglieri comunali lanciavano moniti nei confronti di un gruppo di bambini, di cinque-sei anni di età, colpevoli di non capire l’importanza storica ed artistica del monumento davanti al quale giocavano tranquillamente a pallone.
Sicuramente la piazza antistante la Chiesa non è il posto migliore per giocare a pallone, ma, a voler dire il vero, qualche colpa va addebitata anche a chi, amministrando, non prevede sufficienti spazi dedicati ai ragazzi’. E’ quanto scrive in una nota l’ex amministratore dell’Ente del Turismo di Benevento – Giovanni La Motta .
‘Passato l’entusiasmo iniziale però, pensando alle ferie imminenti, poco o niente è stato fatto in concreto dagli enti preposti per valorizzare il Monumento, Patrimonio dell’Umanità.
Anzi, mortificante è stato passeggiare lungo Corso Garibaldi imbattendosi in turisti che chiedevano increduli come mai non era possibile visitare la Chiesa di Santa Sofia (chiusa) e come mai non vi fosse nessuna indicazione sugli orari di apertura.
Ormai le ferie sono terminate e mi auguro che si possa da subito affrontare il discorso della programmazione degli interventi a tutela del bene.
E forse passeggiando per la città, incontrando qualche sporadico turista, ci si possa sentire orgogliosi di essere beneventani e non vergognarsene’.