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direttore Antonio De Cristofaro

Aglianico, Falanghina e Fiano del Taburno al Premio Douja D’Or ad Asti

Scritto da il 29 giugno 2011 alle 17:58 e archiviato sotto la voce Foto, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Aglianico, Falanghina e Fiano del Taburno al Premio Douja D’Or ad Asti

Aglianico del Taburno rosso e rosato Taburno Falanghina 2010 – ma anche Sannio Fiano sono questi i vini di alcune aziende sannite che potranno fregiarsi del bollino Premio Douja d’Or 2011.

DOUJA D’OR è il concorso Enologico Nazionale per vini DOC e a DOCG organizzato dalla Camera di Commercio di Asti con la collaborazione tecnica dell’O.N.A.V. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) che vede tecnici ed esperti assaggiatori esaminare in varie sedute le caratteristiche organolettiche dei campioni , precedentemente resi anonimi.

Il “Premio Douja d’Or” viene attribuito dalle Commissioni dell’O.N.A.V. solo ai vini che, in fase di degustazione, raggiungono almeno 85 punti su 100.

Sono punteggi particolarmente rigorosi che richiedono ai vini il possesso di caratteristiche di elevata qualità visto che gli Enti Organizzatori hanno operato precise scelte per il rispetto assoluto della qualità per offrire al consumatore attendibili punti di riferimento.

I vini premiati al “Concorso Enologico Nazionale Douja d’Or” e dunque anche quelli delle aziende IL POGGIO, CANTINE IANNELLA e TORRE A ORIENTE di Torrecuso e CAPUTALBUS di Ponte, possono fregiarsi del bollino “Premio Douja d’Or”, distinzione autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. La cerimonia di premiazione avrà luogo ad Asti il 10 settembre.

Un altro importante riconoscimento dunque per le cantine del Taburno che da anni si sono è avviate sulla strada della qualità ottenendo continue soddisfazioni. I vigneti della denominazione si estendono prevalentemente su colline a 300 metri slm, ai piedi del Monte Taburno, con esposizione a sud-est, sono allevati a spalliera, impiantati in terreni cretacei e argillosi con una resa tra i 90q/ha e i 120q/ha. Alcuni hanno abolito l’uso di concimi chimici e ridotto al minimo i trattamenti sulle viti utilizzando esclusivamente prodotti innocui per la salute del consumatore.

La raccolta delle uve avviene rigorosamente a mano, nell’arco di 2/3 ore vengono diraspate e pigiate. I vini così ottenuti risultano di carattere, freschi e dal gusto pieno ed elegante, che rispecchiano le peculiarità del territorio.

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