Si è svolta sabato a Salerno, con la partecipazione di una folta rappresentanza degli amministratori socialisti del Mezzogiorno, unitamente alla presenza dei socialisti beneventani, l’assemblea del Psi su “Federalismo e Mezzogiorno”. I lavori sono stati conclusi dall’intervento di Riccardo Nencini segretario nazionale del partito, che ha fortemente criticato la proposta Calederoli. Tra i partecipanti anche l’assessore Giovanni D’Aronzo.
“Queste iniziative, vista l’ottima affluenza di partecipanti – dichiara Giovanni D’Aronzo- riconciliano la politica con i cittadini, i partiti con il dialogo, promuovono il dibattito e il confronto.
Dal dibattito è emersa una forte critica alla proposta avanzata da Calderoni e la preoccupazione per le conseguenze che dalla sua applicazione possono scaturire. Una proposta che non va bene né per il Sud né per il Nord, e tanto meno per l’Italia perché prevede nuove tasse e una imposizione fiscale più alta per chi ha un reddito più definito e paga già i tributi. Inoltre prevede un aumento per artigiani, commercianti ed attività produttive in quanto aumenta il costo dell’affitto dei loro immobili. Infatti i dipendenti statali si troverebbero a dover pagare un ulteriore 0,6% di tasse, mentre i commercianti e gli artigiani il 4,06%.
Già il decreto milleproroghe, diventato legge, ha sancito quanto sia forte il distacco tra Nord e Sud, risultando nulli anche i rilievi formulati dal Capo dello Stato. Questo decreto doveva dare una scossa all’economia ed invece aumenta le tasse. E’ bene anche ricordare che i 5 milioni di euro per le multe delle quote latte saranno finanziate con fondi destinati alla cura dei malati di cancro.
I comuni si troveranno ad un bivio: aumentare le tasse in un momento dove la crisi economica è talmente sentita oppure ridurre i servizi? C’è bisogno di una forte mobilitazione e il partito socialista sosterrà ogni tipo di protesta civile. Parlamentari, presidenti delle province, sindaci, amministratori, associazioni, cittadini tutti uniti per fermare questa proposta. E’ una proposta di federalismo negativo – conclude D’Aronzo – perchè riapre antiche fratture, provocandone, addirittura, delle nuove’.