Si è tenuto mercoledì scorso, 16 marzo, l’undicesimo appuntamento della IV edizione di CIVES – Laboratorio di Formazione al Bene Comune. Nella sala del Centro di Cultura a piazza Orsini, Edoardo Patriarca – Segretario del Comitato Scientifico ed Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani – ha relazionato su Il ruolo dei laici cristiani. Dopo la Settimana Sociale di Reggio Calabria e ha presentato i contenuti del documento conclusivo della 46^ Settimana Sociale.
“Intendiamo impegnarci per dare concretezza, nell’esperienza diocesana, ad almeno qualche linea del grande patrimonio di riflessioni e di orientamenti emersi nell’ambito della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani di Reggio Calabria – ha affermato il direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi di Benevento Ettore Rossi – Il cantiere deve continuare ad essere alimentato nella logica virtuosa, felicemente sperimentata, del procedere nell’elaborazione di pensiero partendo dal basso, cioè dalle comunità ecclesiali diocesane, verso l’alto e viceversa”.
Patriarca ha sottolineato le ragioni del successo della 46^ Settimana Sociale dei cattolici italiani (esperienza nata nel 1907 su iniziativa di Giuseppe Toniolo) che si è tenuta a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre dell’anno passato: aver mantenuto vivo l’interesse per i problemi che toccano la realtà sociale – economica – politica, aver scelto una città del sud guardando ai problemi e alla volontà di sviluppo del Mezzogiorno, la presenza massiccia dei giovani che hanno voluto portare il proprio punto di vista sulle tematiche affrontate e, infine, lo strumento scelto per discutere e confrontarsi che è stato chiamato “metodo agenda”. “E’ un metodo – ha affermato – che mette sotto la lente d’ingrandimento soltanto alcuni problemi. In questo modo, adottando la prospettiva della dottrina sociale della Chiesa, ci si può esercitare nel discernimento. Diventa quindi necessario essere competenti, padroneggiare saperi e contenuti, saper prendere le proprie responsabilità cominciando a costruire partendo da se stessi e da ciò che si ha”. “La sequenza riportata – ha proseguito Patriarca – ricalca il realismo di Gesù nel miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù non chiamò le schiere degli Angeli per risolvere il problema di sfamare la gente che lo ascoltava ma invitò gli apostoli a trovare una soluzione. Trovarono cinque pani e due pesci che poi Gesù moltiplicò)”.
“Il successo dell’incontro di Reggio Calabria è stato possibile grazie al grande spirito di confronto che ha animato la Settimana Sociale: nessuna presa di posizione ma un dialogo rispettoso delle varie anime presenti. Dal confronto è venuta fuori la chiamata allo spirito di responsabilità che deve animare i cattolici nella vita delle comunità e ciò è possibile soltanto vivendo in maniera piena l’Eucaristia”.
Patriarca è passato poi a sintetizzare gli altri punti salienti del documento conclusivo della Settimana di Reggio Calabria. “Questo cammino ha senso e significato soltanto se si riparte dalle diocesi perché la partita vera per ricostruire la responsabilità, per vivere la speranza, per vivere la testimonianza si giocherà sul territorio e sui giovani in particolare. Bisogna concentrarsi sulla questione educativa, andare in soccorso degli educatori (insegnanti, genitori) che hanno bisogno di essere sostenuti nella loro missione e bisogna insistere sulla questione lavorativa cercando di rafforzare la cultura dell’imprenditorialità. Tutto ciò non dimenticando lo sfondo e cioè mantenere salde le tradizioni e i legami comunitari che permettono di affrontare con serenità e senza ipocrisie anche temi contingenti come l’immigrazione e la criminalità più o meno organizzata che minaccia lo sviluppo del territorio”.