Pinocchio in sanbartolomeano tradotto da Michelangelo Pizzi. L’idea trasformata in opera letteraria è stata presentata nei giorni scorsi nella sede del Circolo frentano del paese.
Si tratta di una rivisitazione attraverso l’uso del dialetto che ha acquistato meriti maggiori rispetto all’originale. Perché l’autore ha usato espressioni e modi di dire tipici di San Bartolomeo in Galdo adattandoli perfettamente all’opera di Carlo Collodi senza perdita del significato originale. Niente è lasciato al caso.
”L’idea- ha dichiarato l’autore durante il convegno di presentazione- mi ha affascinato immediatamente. Così ho deciso di mettermi subito a lavorare per realizzarla nel più breve tempo possibile senza stravolgere né il dialetto sanbartolomeano né le metafore che il libro di Collodi ha regalato ormai a diverse generazioni di tutte le parti del mondo.
Mi hanno spinto le note traduzioni che sono approdate in Egitto, Persia, India, Cina e Giappone. Paesi dove era difficile tradurre il soprannome di Geppetto (Polendina) perché lì non si sa nemmeno cosa sia la polenta”.
Michelangelo Pizzi, seguendo le intenzioni iniziali di Carlo Collodi, non intende creare soltanto un racconto per l’infanzia. Ma anche un’opera che conservi le tradizioni linguistiche di San Bartolomeo in Galdo e le renda interessanti agli occhi delle giovani generazioni. Pinocchio, secondo Michelangelo Pizzi, è un’opera che nasce in Toscana ma che ha anche forti accenti napoletani.
Uno “scugnizzo” a tutti gli effetti pronto a commettere le peggiori monellerie per poi pentirsene subito dopo.
Al convegno, per esaminare in tutti i suoi lati la cultura sanbartolomeana e il personaggio Pinocchio, sono intervenuti il presidente del Circolo frentano Giovanni Ricciardi, il professore di letteratura italiana Carlo Spallone e il segretario generale della Comunità Montana del Fortore Gianfranco Marcasciano. A coordinare i lavori il giornalista Leonardo Bianco.
Attendevamo con profonda contemplazione e preghiera l’uscita di un’opera di cosi magnifico spessore umano ma soprattutto letterario, per l’uso certo da parte della molteplicità delle popolazioni europee.
Con un mese di anticipo si è diffusa la notizia ma ignari della pubblicazione imminente, ed in attesa che essa avvenisse, abbiamo acquistato l’ultima opera in lingua sanbartolomeana dell’autore Pizzi.
Nel frattempo ci siamo eruditi nell’apprende regole grammaticali ed usi linguistici locali per essere pronti a questo capolavoro epocale.
Oggi abbiamo appreso da Sky tg 24 che presso il Circolo COLTURALE Frentano di San Bartolomeo in Galdo è stata presentata l’opera e subito ci siamo precipitati presso la sede della Comunità Montana del Fortore, per l’acquisto.
La mia presenza al convegno di presentazione è stata sublimata dal commento attento e puntuale di un politico locale di notevole spessore che bene conosce la storia di Pinocchio.
Egli stesso ne è il personaggio principale.
SONO UNO STUDIOSO DI PINOCCHIO, SONO INTERESSATO ALLA PUBBLICAZIONE “P. IN SANBARTOLOMEANO” COME POSSO FARE PER ACQUISTARLO? GRAZIE