Il dossier della vicenda Zamparini illustrato nella conferenza stampa di ieri organizzata dalla lista ORA -Occorre Reagire Adesso, nell’area parco innanzi all’ipermercato di Via Valfortore.
‘La Legge Regionale n.1 del 2000 prevedeva un solo Centro Commerciale per la Grande Distribuzione a Benevento ma l’amministrazione D’Alessandro dal 2001 al maggio 2006 con diversi atti ha autorizzato il “Buonvento” e poi “I Sanniti”, camuffato da “delocalizzazione” di esercizi esistenti. Quest’ultimo è stato costruito su un area di grande pregio ambientale, vicino al fiume Calore, estesa 50.000 metri quadrati e quindi assolutamente insufficiente per realizzare la grande struttura prefabbricata, la strada, il verde pubblico con la vecchia masseria e l’area archeologica e 34.000 metri quadrati di parcheggi obbligatori.
Per questo motivo nel progetto approvato nel 2003 erano indicati anche un parcheggio sul tetto che però non poteva essere realizzato per la presenza di lucernari ed impianti, ben visibili nel progetto stesso e un altro oltre la ferrovia non “fisicamente e funzionalmente contiguo”. In realtà Maurizio Zamparini voleva realizzare la grande area di sosta a servizio del Centro Commerciale nell’ansa del fiume Calore, fuori dalla zona commerciale in area destinata alla realizzazione di un grande parco fluviale.
Nel 2005 l’amministrazione comunale autorizzò la costruzione del parcheggio di 22.900 metri quadrati fuori dall’area commerciale che, formalmente, doveva essere utilizzato a servizio del Parco Fluviale di 21.330 metri quadrati che l’imprenditore si impegnò a cedere gratuitamente al Comune e che in realtà è molto più piccolo perché una parte di area è demaniale. Per tale decisione Maurizio Zamparini, i suoi tecnici, il costruttore e il dirigente del Settore Urbanistica dell’epoca, sono stati rinviati a giudizio per “lottizzazione abusiva”. Il processo è tuttora in corso.
Ad ottobre 2006 l’amministrazione di centrosinistra guidata da Fausto Pepe con la delibera di Giunta n. 150 che non fu votata degli assessori Medici e De Toma, ambedue oggi candidati con la lista “ORA- Occorre Reagire Adesso” autorizzò l’apertura del Centro Commerciale “i Sanniti” nonostante numerose illegittimità e stabilì che Zamparini avrebbe potuto utilizzare a servizio del Centro commerciale anche il parcheggio in area Parco, che già configurava la “lottizzazione abusiva”. L’amministrazione comunale, neppure in quella occasione controllò la estensione dell’area parco che Zamparini ancora prometteva di cedere al Comune nonostante l’avesse venduta a due società finanziarie il 21 novembre 2005, come denunciato da Altrabenevento con il dossier del dicembre 2005. Per tali fatti la Procura della Repubblica contesta a Zamparini il reato di truffa che avrebbe commesso con la complicità di tecnici, funzionari comunali e dell’ex assessore Aldo Damiano delegato all’Urbanistica. La ipotesi di truffa è stata confermata recentemente dalla suprema Corte di Cassazione.
Con gli accordi sottoscritti ad ottobre 2006, Zamparini si è impegnato anche a completare l’asse interquartiere nord-est per la spesa di € 1.930.000 (compreso l’acquisto di alcune aree delle Ferrovie) ma finora non ha proceduto per incomprensibili ritardi da parte del Comune. L’imprenditore friulano non ha ceduto all’Ente la strada interna al lotto commerciale per la mancanza di collaudo da parte dell’Ufficio tecnico, e di sicuro ha risparmiato € 800.000 che si era impegnato a versare per la eliminazione dei passaggi a livello su via Valfortore, perché il Comune non ha approvato tutti i documenti necessari entro il 12 ottobre 2008.
Intanto Mandi, il negozio della famiglia Zamparini che vende mobili e complementi di arredo, ha chiuso licenziando i lavoratori e sta per farlo anche la Ipercoop che denuncia costi di affitto troppo alti . Era però noto da tempo che Zamparini incassa per il fitto delle superfici interne al Centro Commerciale più di quanto paghi per leasing alle società finanziarie proprietarie della struttura.
Anche i piccoli commercianti della città, poi, hanno subito conseguenze drammatiche della concorrenza insostenibile del centro commerciale’.