‘Il senatore Pasquale Viespoli non smentisce il suo animo invaso da rancore, non politico, ma volto contro le persone. Peccato che, spesso, la foga dei suoi attacchi non gli consenta di mantenere la giusta lucidità’. E’ quanto scrive in una nota Luigi Boccalone, assessore comunale di Benevento alle Finanze uscente e candidato dell’Api alle prossime elezioni comunali.
‘Non si spiegherebbe altrimenti la ragione che lo porta a scegliere come leva polemica le vicende legate a Maurizio Zamparini e all’ipermercato “Sanniti”. Vicende che lo stesso Viespoli conosce molto bene, visto che proprio nel lontano anno 2000 vi furono i primi accordi per la realizzazione della struttura, che poi si è concretizzata, amministrativamente, sotto il sindacato del suo amico Sandro D’Alessandro, con progettualità avallate da quella giunta.
E la scelta di polemizzare sulla questione Zamparini è altrettanto curiosa per il fatto che a esservi coinvolto direttamente è oggi il suo nuovo amico e alleato politico Clemente Mastella.
Le invettive di cui Viespoli è maestro non lasciano più il segno poiché lo stesso Viespoli non più credibile. Aveva capito tutto l’Avv. Capezzone, illo tempore, quando in più congressi lo sconfisse, avendo contezza quindi della poca lungimiranza politica del Senatore. Aveva capito Capezzone che attorno ad Egli nessuno avrebbe avuto futuro politico.
Chi non ricorda le invettive lanciate nei confronti di Mastella, gli attacchi al meridionalismo mastelliano che disegna l’immagine di un sud legato all’assistenzialismo, alla lottizzazione, al clientelismo e che non fa che alimentare l’antimeridionalismo. E come non ricordare le parole di Viespoli quando Mastella venne accolto da Berlusconi nella campagna europea: Non temo Mastella ma il mastellismo che sarebbe un bene da debellare, tuonò allora il senatore.
Oppure si potrebbero citare i tanti attacchi rivolti da Viespoli al suo attuale candidato a sindaco Carmine Nardone. Come quello del 2006, in occasione della scorsa campagna elettorale per le comunali, quando il senatore definì l’allora presidente della Provincia “concorrente unico per un eventuale Premio Nobel per l’ipocrisia”.
Ebbene oggi il senatore Viespoli va a braccetto con colui il quale risultava essere il peggior nemico politico (Mastella) e appoggia alla carica di sindaco lo stesso uomo che aveva definito un incapace e inconcludente (Nardone).
Bella coerenza rinnegare le proprie idee e rimangiare la propria storia politica e personale. Se fosse vivo Totò, che di macchiette se ne intende, direbbe al senatore: “Ma mi faccia il piacere!”.