Il sistema imprenditoriale della provincia di Benevento risulta costituito, a fine aprile 2011, da uno stock complessivo di 30.839 imprese attive, con un aumento rispetto al mese di marzo di quasi lo 0,2% (pari in termini assoluti a +59 unità). L’incremento congiunturale della base imprenditoriale beneventana registrato in aprile è particolarmente significativo poiché interrompe le contrazioni segnate nei quattro mesi precedenti, che avevano progressivamente annullato l’andamento nel complesso positivo del 2010.
Alla fine dello scorso anno, infatti, le imprese attive raggiungevano le 31.082 unità, mentre ad aprile 2011 se ne registrano 243 in meno; in termini relativi, nei primi quattro mesi del 2011 il ridimensionamento del tessuto produttivo è stato pari al -0,78%, in linea peraltro con il risultato della regione Campania (-0,8%, con un’ulteriore lieve contrazione di 70 unità nel mese di aprile). Anche su scala nazionale si è registrato un arretramento rispetto a dicembre 2010, ma più contenuto (Italia: -0,29%). I risultati sopra esposti non si discostano molto dall’andamento delle unità locali : tra dicembre 2010 e marzo 2011 gli insediamenti produttivi in provincia di Benevento si sono complessivamente ridotti dello 0,6% (-237 unità locali), a fronte di una flessione più contenuta rilevata a livello regionale (-0,2%) e nazionale (-0,2%).
I dati di aprile 2011 relativi alle iscrizioni e cessazioni di impresa confermano comunque una ritrovata vivacità dell’imprenditoria sannita. Nel mese in questione, infatti, ci sono state 268 nuove iscrizioni nel Registro camerale contro 162 cessazioni, con un conseguente saldo tra imprese iscritte e cessate positivo per 106 unità e pari a circa il 19% del saldo dell’intera regione Campania (+559 unità). Dalla disaggregazione dei dati provinciali per settore produttivo si osserva come il saldo positivo tra imprese iscritte e cessate rilevato nel mese di aprile sia ascrivibile, quasi esclusivamente, alle “imprese non classificate”. Saldi negativi, invece, sono riscontrabili nell’ambito dell’agricoltura (-8 imprese), dell’industria manifatturiera (-6), delle costruzioni (-7), del commercio (-13) e delle strutture ricettizie (-9), comparti che, tranne quest’ultimo caso, hanno conosciuto anche significative contrazioni nel numero di imprese attive tra fine dicembre 2010 e fine aprile 2011.
Nei primi mesi del 2011, infatti, la dinamica complessiva delle imprese attive è stata influenzata negativamente dall’ulteriore arretramento del settore primario (-205 imprese, pari al -1,5%), la cui base imprenditoriale, pur continuando a rappresentare oltre il 42% del tessuto produttivo locale, si era già notevolmente contratta nel 2010. Da notare, comunque, il leggero incremento congiunturale (+6 imprese attive) osservato nell’agricoltura nel mese di aprile. A ciò si sono aggiunte, sempre in confronto allo scorso mese di dicembre, variazioni negative, seppur più contenute, di altri settori “chiave” per l’economia locale, quali le costruzioni (-26 imprese attive, pari al -0,8%), il commercio (-20, -0,3%) e la manifattura (-9, -0,4%). In particolare, all’interno del comparto manifatturiero hanno conosciuto le contrazioni maggiori in termini assoluti l’industria del legno (-5 imprese attive, pari al -2,3%) e il comparto della lavorazione di minerali non metalliferi (-4 unità, -1,9%). Di segno inverso, invece, è stato l’andamento dei servizi di alloggio e ristorazione e delle attività immobiliari che negli ultimi quattro mesi sono cresciuti rispettivamente dello 0,8% (+13 imprese) e del 5,6% (+14 imprese).
Per quanto riguarda la componente imprenditoriale artigiana, l’avversa fase economica degli ultimi anni non si è ancora allentata, né in provincia di Benevento né sul territorio italiano nel suo complesso. Dopo il ridimensionamento subìto lo scorso anno, infatti, tra dicembre 2010 e marzo 2011 il numero di imprese artigiane attive in provincia ha registrato una flessione pari allo 1,2% (corrispondente a -61 unità), attestandosi a 5.077 imprese. Questa variazione è stata più sostenuta ma comunque dello stesso segno di quella riscontrata a livello regionale (-0,6%) e nazionale (-0,9%). Dal punto di vista dei profili giuridici, nel mese di aprile tutte le forme giuridiche, ad eccezione delle “altre” (che comprendono le forme cooperative e consortili, -1 unità), hanno registrato una variazione positiva rispetto al mese di marzo, con particolare riferimento alle società di capitale (+40 aziende) e alle ditte individuali (+18). Nel periodo compreso tra dicembre 2010 e aprile 2011, invece, il ridimensionamento della base produttiva sannita visto sopra (-243 imprese attive, -0,78%) è da attribuire pressoché interamente alle ditte individuali (-290 unità, pari al -1,2%), che hanno continuato a contrarsi a un ritmo peraltro più sostenuto di quello sperimentato in Campania (-1,1%) e in tutto il Paese (-0,7%). Sul versante opposto, si evidenzia la dinamica positiva sperimentata dalle società di capitale, che hanno raggiunto le 3.946 unità, 57 in più rispetto allo scorso dicembre (+1,5%, a fronte del più modesto +0,8% della Campania e del +1,3% dell’Italia). In aumento, ma di sole 4 unità, anche le “altre forme” giuridiche (+0,6%), mentre in controtendenza con il recente passato si sono contratte le società di persone (-14 unità, pari al -0,6%), allo stesso ritmo nazionale ma in misura più contenuta rispetto al dato regionale (Italia: -0,6%; Campania: -1,3%).
“L’andamento del primo quadrimestre del 2011 – afferma Gennaro Masiello, presidente della Camera di Commercio di Benevento – ha, quindi, confermato il processo di ristrutturazione del tessuto imprenditoriale, avviato tempo fa nella provincia di Benevento verso forme societarie più strutturate e capitalizzate, al pari di quanto sta accadendo a livello regionale e nazionale. Nonostante gli andamenti sopra riportati, però, la provincia di Benevento si caratterizza ancora per un tessuto imprenditoriale connotato da una notevole polverizzazione in piccole e micro imprese. Le ditte individuali rappresentano, infatti, il 77,4% delle attività imprenditoriali presenti in provincia, superando di oltre 14 punti percentuali il peso che tale gruppo di imprese ha in ambito regionale e nazionale. Al contrario, le forme giuridiche societarie hanno un’incidenza, sul totale delle imprese, più bassa rispettivamente di circa 5 punti percentuali per le società di capitali e circa 9 punti per quelle di persone rispetto ai corrispondenti valori regionali e nazionali”.