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direttore Antonio De Cristofaro

Scioglimento Consiglio Comunale: tutti i commenti

Scritto da il 13 aprile 2011 alle 18:41 e archiviato sotto la voce Primo Piano, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Nicola Danilo De Luca – Consigliere Comunale Pd

‘Quella a cui abbiamo assistito oggi è una manovra vergognosa, di cui farà le spese la città di Benevento e che smaschera tutta la pochezza di contenuti e di azione del centrodestra locale.

E’ significativo il fatto che a promuoverla siano stati esponenti come Viespoli e Mastella, ossia personalità che hanno governato questo territorio per decenni, facendosi forti dell’avversione dell’uno nei confronti dell’altro, e che adesso si sono messi insieme non perché uniti da un progetto politico o dai sentimenti, ma solo in quanto supportati dal risentimento personale nei confronti di chi in questi cinque anni ha saputo amministrare per il bene della città.

E ancora più grave è l’avallo offerto da Nardone. In quanto candidato di questo improbabile raggruppamento, l’ex presidente non può esimersi dalla responsabilità per quanto avvenuto, a meno di non voler arrivare a negare qualunque influenza sugli uomini della sua stessa coalizione.

Da uomo delle istituzioni, l’ex presidente si è reso colpevole della peggiore scorrettezza istituzionale, prestandosi a un’operazione che non ha alcuna finalità politica, se non quella di colpire chi, come il sindaco Pepe, ha dato sempre prova di coerenza (una virtù ignota a chi oggi ha voluto colpirlo) e il cui unico effetto sarà quello di fermare l’attività amministrativa e di bloccare tanti progetti importanti, danneggiando così la città nel suo complesso.

Queste preoccupazioni, evidentemente, non toccano chi ha deciso di presentare le proprie dimissioni.

E’ importante, tuttavia, che tutto questo avvenga a un mese esatto dal voto, perché ciò consentirà ai cittadini di fare giustizia, e di cancellare con un colpo di bisturi questa operazione degna del peggior trasformismo’.

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Mirko Francesca – Presidente Cittadino PD

“I ventuno consiglieri comunali, e sicuramente futuri candidati con Nardone, con il loro gesto hanno dimostrato il loro amore verso la città”. Così ironicamente commenta Carmine Mirko Francesca, presidente cittadino del Partito Democratico, le dimissioni dei 21 consiglieri. “Forse il gesto è dovuto ad un loro presentimento di sconfitta futura, – continua Francesca – dato che i cittadini di Benevento non possono apprezzare chi compie atti così vili e incoerenti. La fortuna è che, finalmente, la città, prima ancora che la coalizione di centrosinistra, si sono liberate di ‘plurivoltagabbana’ e che il Consiglio comunale – conclude Mirko Francesca – torna ad essere luogo di politica e non palco per danze acrobatiche spesso senza rete!”.

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Nello Formisano – segretario regionale campano dell’Italia dei Valori

‘Appaiono francamente incomprensibili ed inspiegabili i motivi che hanno portato i Consiglieri comunali a sfiduciare il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, un mese prima delle elezioni’.
Ad affermarlo, e’ l’on. Nello Formisano – segretario regionale campano dell’Italia dei Valori, il quale si chiede: ‘Cui prodest un simile atto politico-ammministrativo?’
‘Poco male, comunque, perche’ siamo certi che i cittadini sanniti reinsedieranno Pepe nelle sue funzioni di primo cittadino il prossimo 15-16 maggio’, conclude l’on. Formisano.

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Mario Pepe (Pd)

L’atto compiuto dagli oppositori e dagli ultimi cooptati ha determinato l’estremo atteggiamento vergognoso al quale i cittadini di Benevento si ribellano con sdegno e con veemenza. La democrazia istituzionale è in pericolo nella città di Benevento, soprattutto quella amministrativa. All’orizzonte si profila l’assedio di truppe maramalde che tentano la scalata al Comune di Benevento con ogni sotterfugio e con ogni inganno accingendosi a fare scempio e preda della vita democratica e comunale. I cittadini di Benevento sapranno essere ancora una volta solidali col sindaco Fausto Pepe e lo porteranno certamente al prestigioso successo per lo sviluppo e il benessere della cittadinanza’.

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Enzo Amendola -Segretario Regionale del Partito Democratico

“A Benevento si è consumata un’operazione di incoerenza politica: sciogliere il Comune ad un mese dalle elezioni è un vero e proprio atto vile istituzionale fatto da persone che fino a pochissimi giorni fa erano in maggioranza con Fausto Pepe e che ora hanno deciso di traghettare verso altri lidi. Il 15 e 16 maggio l’amico Fausto Pepe, insieme a tutta la sua squadra, tornerà alla guida della città di Benevento perché i cittadini premieranno ancora una volta la coerenza e il buon lavoro svolto in questo quinquennio”.

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Antonio Medici -Candidato alla carica di Sindaco per la lista ORA – Occorre Reagire Adesso

‘Finisce oggi degnamente, a soli 30 giorni dalle elezioni, la consiliatura guidata da Fausto Pepe. Un quinquennio durante il quale il Consiglio Comunale, luogo di massima rappresentanza dei cittadini, è stato oltraggiato con pratiche mercantiliste. Come diversamente definire gli innumerevoli passaggi di campo dei consiglieri comunali, che senza remora e senza dignità, son saltati dal centro destra al centro sinistra, da uno schieramento all’altro. Non è possibile portare il conto di tutti i “cambi” di casacca né di tutti i gruppi e gruppuscoli consiliari via via costituitisi. Il sindaco Pepe ha costantemente alimentato questo indecente mercato distribuendo incarichi, nomine di assessori e consiglieri di amministrazione ed oggi ne paga il giusto prezzo.
E’ bene ricordare che da oltre un anno l’amministrazione della città è paralizzata dall’impossibilità di svolgere i Consigli Comunali per l’assenza di una maggioranza stabile. Il Sindaco, nell’interesse della città, avrebbe dovuto prenderne atto e rassegnare anticipatamente le dimissioni. Ha preferito invece tirare avanti pur di rimanere a gestire.
Si scioglie, dunque, il Consiglio Comunale con il contributo di consiglieri che sino a qualche giorno fa sostenevano Pepe e che, con disinvoltura e senza ragione apparente o confessabile, sono saltati nel minestrone già acido che sostiene la candidatura di Carmine Nardone.
A far crescere il livello di schizofrenia si aggiunge il comportamento del PdL che in contrasto con la logica della politica dell’alternanza, da un anno ha rinunciato a fare opposizione, contribuendo a mantenere artificialmente in vita la giunta Pepe di cui ancor oggi, di fatto, mostra di preferire la rielezione. Sicché il voto alla PdL sarà un voto inutile.
Tutto questo rappresenta, nella sua forma più autentica, il degrado della politica, ridotta a luogo di contrattazione e scambio di interessi personali ed affari.
ORA è il momento di dire basta a questo spettacolo indegno ed irrispettoso delle persone, della città, delle istituzioni’.

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Costantino Boffa (Pd).

“Siamo di fronte ad una congiura di palazzo che va contro gli interessi della città – dichiara l’on. Costantino Boffa – Che senso ha provocare lo scioglimento del Consiglio comunale ad un mese dalle elezioni?
A maggio si vota e l’unico giudice legittimato ad esprimersi è il cittadino-elettore che deciderà chi dovrà governare la città nei prossimi anni. Ogni altro gesto non ha alcun senso politico e dimostra soltanto la totale irresponsabilità istituzionale di chi se ne rende artefice, col risultato di lasciare la città senza amministrazione ed in mano ad un commissario. E’ questo l’ultimo atto che premia un trasformismo immorale ed esalta le peggiori abitudini di una politica sprezzante del bene comune.
Questi giochi ed intrighi di palazzo, questi agguati, del tutto estranei alla buona politica, fatta di competizione e di confronto programmatico, finiranno per essere un boomerang per chi li ha messi in atto. E’ davvero questa una pagina di brutta politica, tra le peggiori della storia della città.
I cittadini di Benevento sapranno giudicare chi opera nell’interesse generale e chi, pur di produrre un atto di vendetta personale contro gli avversari politici, non si fa scrupolo di compiere gesti istituzionali irresponsabili, privi di alcun senso civico e perciò contrari agli interessi della città. Non c’è che dire, Carmine Nardone ha fatto uno dei migliori capolavori della sua vita: ha realizzato finalmente l’alleanza degli irresponsabili e dei trasformisti”.

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Erasmo Mortaruolo – segretario provinciale del Partito Democratico

“Quella dei 21 consiglieri comunali è stata un’operazione di profonda incoerenza politica finalizzata a far cadere il Consiglio comunale a pochi giorni dal voto. Un atto condotto dai consiglieri che fino a pochissime ore fa erano nelle fila del centrosinistra e della maggioranza targata Fausto Pepe e che ora si ritrovano candidati nelle liste dell’Udc, per non parlare poi di altri voltagabbana candidati nelle liste a sostegno di Nardone.
Hanno posto in essere un gesto vile. Ma cosa pensano di aver fatto? Questo gesto quale vantaggio costituisce per la città? Forse credono che questa manovrina indebolirà il centrosinistra?! Io Credo proprio di no! Anzi oggi, in modo lampante e chiaro chi ama Benevento e chi ritiene che la coerenza, la serietà nei comportamenti e nell’agire politico amministrativo siano requisiti fondamentali per una classe dirigente degna di questo nome si ritrovano nel centrosinistra guidato da Fausto Pepe.
I cittadini sapranno bene interpretare questo atto e – sicuramente – tra un mese premieranno ancora una volta il nostro candidato sindaco e tutta la sua squadra di Governo che in questo quinquennio ha lavorato bene, anche in momenti difficili, raggiungendo però risultati utili alla città”.

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Italo Palumbo -Presidente Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà

‘Nessun trauma avrà il risultato del centrosinistra e del sindaco Pepe, da una manovra elettoralistica attuata dalla destra a guida Nardone, frutto della paura di perdere le elezioni. Si! Si tratta proprio di paura. Umanamente lo riconosco e mi dispiace. Sono convinto che Nardone, alla luce dei risultati positivi raggiunti dalla Giunta Pepe e dalla sconfitta cui si è già sottoposto nel confronto televisivo con Pepe, dove si è presentato privo di progetto, possa ritenere che la sospensione momentanea del sindaco e della Giunta dalle funzioni, possa far dimenticare ai cittadini quanto si è fatto di positivo per questa città e possa far dimenticare i trasformismi interessati di uomini incapaci di assumersi pienamente la responsabilità delle proprie azioni, uomini che dopo aver condiviso per ben cinque anni tutto il programma realizzato, pensando di giocare alla roulette, immaginano che le persone perbene di questa città gli diano ancora credito, consentendo loro di utilizzare il consenso per deprecabili fini personali.
Questa è la nuova etica della politica che Nardone propone per la nostra città? Nardone ha imparato subito e bene le regole del Mastellismo, laddove lo stesso Mastella con apparente pudore ha finto, fino a quando non era certo dei numeri di non apprezzare la scelta delle dimissioni dei consiglieri per poi laconicamente accettarla, come un dovere verso gli alleati. Quanta doppiezza. Mastella ha messo in campo quel machiavellismo così come lui solo sa fare. Ha scelto la strada politicamente e umanamente più scorretta ma, più comoda per rappresentare se stesso e infierire su un corretto avversario.
Il centrosinistra negli ultimi anni ha sempre vinto in questa nostra città ed è condannato a vincere ancora se l’orizzonte degli avversarsi è determinato da atteggiamenti così cruenti sul piano istituzionale, etico e personale. Non sono lezioni di morale che si vogliono imprimere, è una semplice costatazione di come le forze politiche dovrebbero costruire le ragioni della loro stessa esistenza. Altro che confronto programmatico che chiede Nardone?
Il club degli esclusi, degli emarginati e degli sconfitti del centrodestra non può rappresentare in alcun modo la prospettiva utile per il governo della città. Nardone più che temere la sconfitta dei numeri, cui è destinato, pensi all’indelebile e incancellabile sconfitta dell’etica, di cui si è fatto alfiere negli anni delle mucche grasse. Un asino carico d’oro non diventa mai cavallo di razza. Bisogna saper uscire dalla scena, a volte in punta di piedi, mantenendo la schiena dritta e la coerenza delle proprie idee e della propria vita. Un insieme di contraddizioni e d’individualismi spregiudicati non si traducono mai in linea politica, né in progetto politico.
Nardone, pur di non confrontarsi con il popolo che tanti riconoscimenti gli ha dato, ha scelto la strada dell’esilio, mutuando dagli antichi avversari metodi di lotta politica che fino a ieri aveva fermamente condannato. Mi dispiace che la politica e gli interessi politici possano così cambiare gli uomini. Le dimissioni di 21 consiglieri comunali che si riconoscono nella candidatura di Nardone, rappresentano plasticamente la risposta più becera di una classe dirigente che si propone alla città senza politica e senza idee.
Una classe politica in crisi d’astinenza dai governi; votata a tutto, anche alla stessa decapitazione e delegittimazione di se stessa pur di conquistare maggiore ambiti di gestione. Un’alleanza a tre teste, di cui una sicuramente sottomessa, quella del candidato sindaco, in cerca di autore, senza un libretto, senza una traccia. Una navigazione a vista. Questa dovrebbe essere la classe dirigente che i cittadini dovrebbero scegliere? L’Udeur, un partito in liquidazione che spera di certificare la propria sopravvivenza con piccole azioni di cabotaggio territoriale.
Un ex sottosegretario che dopo aver criticato la PDL si è adoperato immediatamente a tornare all’ovile, nella prospettiva forse di nuovi e importanti incarichi. Questo dovrebbe essere lo scenario politico di una classe dirigente in affanno senza patria e senza futuro che dovrebbe Amministrare la nostra città?

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