In merito al conferimento straordinario di ulteriori quantitativi di rifiuti a seguito dell’Ordinanza dell’8 luglio scorso del Presidente della Regione Campania è intervenuto il presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile.
“Pur comprendendo perfettamente la situazione in cui si trova ad operare il presidente della Giunta Regionale della Campania per via dell’ennesima crisi dei rifiuti, soprattutto a causa delle inefficienze, dei ritardi e dell’irresponsabilità mostrate nell’attuale crisi dal Governo centrale, esprimo tuttavia il mio totale dissenso con l’Ordinanza emessa dal presidente Caldoro che prevede il conferimento in Sant’Arcangelo Trimonte di 100 tonnellate al giorno di rifiuti trattati provenienti da altri Stir della Campania.
Ebbene queste 100 tonnellate non risolvono il problema dell’ennesima emergenza napoletana e potevano essere senza problemi smaltiti altrove; queste stesse 100 tonnellate costituiscono invece un enorme macigno capace di compromettere in via definitiva l’agibilità e la stabilità dell’unico lotto aperto (il numero 1) della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, determinandone peraltro il veloce e disastroso esaurimento.
Ciò significherebbe per noi un danno devastante con il rischio concreto di vedere il Sannio risucchiato nella crisi dell’emergenza rifiuti.
Abbiamo più volte ricordato come la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte sia da tempo chiusa per intervento della Magistratura e che l’unico lotto aperto è contemporaneamente oggetto di un intervento di consolidamento per indispensabili lavori atti a garantire l’agibilità e tenuta.
Tali lavori possono convivere solo con l’arrivo di modesti flussi in ingresso che noi governavamo con oculatezza. Ora questa ordinanza stravolge i piani e mette seriamente a rischio quanto stavamo facendo.
Con una discarica in queste condizioni, anche in considerazione dell’intervento della Magistratura, l’Ordinanza Caldoro è quanto meno azzardata e inopportuna. Non abbiamo mai fatto mancare la nostra solidarietà a Napoli, quanto essa era compatibile con le nostre possibilità. Ora che ci vediamo di fronte ad un intervento che supera ampiamente le nostre possibilità, assumeremo tutte le iniziative atte a salvaguardare i nostri impianti e ad evitare di essere travolti dall’emergenza.
Il pensiero infine va alle conseguenze sociali che quest’ordinanza può provocare.
Invitiamo tutti alla compostezza e a forme di proteste che sappiano coniugare fermezza e civiltà, sebbene io mi renda conto che quest’ ennesimo atto contribuisce non poco a colmare il barile delle ingiustizie che il nostro territorio ha dovuto subire in queste anni di sciagure gestioni del ciclo dei rifiuti”.