«Il tempo della crisi può e deve diventare il tempo delle riforme istituzionali e costituzionali ma anche economico-sociali». E’ quanto ha dichiarato il senatore Pasquale Viespoli, capogruppo di “Coesione Nazionale – Io Sud” a Palazzo Madama, a margine di una conferenza stampa svoltasi sabato mattina, 6 agosto, a Benevento presso la segreteria politica del parlamentare sannita.
«Va recuperato, in buona sostanza, l’itinerario riformista e riformatore dell’idea che il centrodestra italiano ha avuto, a partire dal Libro bianco sul mercato del Lavoro, per affrontare il tema dell’inserimento nel mondo del lavoro come leva fondamentale, a partire da come è stato fatto con la riforma dell’apprendistato».
Parlando, poi, delle decisioni assunte dal Cipe per le opere infrastrutturali nel Mezzogiorno e in particolare in Campania, il presidente di “Coesione Nazionale” ha espresso un giudizio positivo. «Noi – ha affermato – abbiamo spinto acchè ci fosse un’accelerazione sul Piano per il Sud e la delibera Cipe è un primo positivo risultato. Adesso si tratta di andare oltre e cioè di determinare che fin da settembre si attivi la sessione della Conferenza Stato – Regioni aperta alle parti sociali, così come previsto dalla norma che il gruppo di Coesione Nazionale al Senato, d’intesa con il ministero, ha fatto inserire nella Manovra finanziaria. Dovrà essere l’occasione per mettere intorno a un tavolo l’esecutivo nazionale, le regioni e le forze sociali – ha aggiunto Viespoli – per affrontare il tema del governo delle risorse europee, su come utilizzarle e spenderle bene, in termini qualitativi e strategici».
In Campania, poi, – ha proseguito Viespoli – dopo l’esigenza del rigore dei conti e della messa a punto delle politiche di bilancio, «bisogna far ripartire il dialogo con i territori e attraverso di esso mobilitare tutte le energie per determinare una fase di sviluppo».
Viespoli ha quindi affrontato in conclusione il tema dei giovani, un elemento – ha affermato – “essenziale e fondamentale”. Infatti, «il tema del nuovo welfare è soprattutto in chiave meridionalista e serve a restituire futuro a loro, ma bisogna farlo attraverso la qualità della scuola e attraverso il raccordo tra scuola e mondo produttivo».