La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Benevento, al comando del Sostituto Commissario della Polizia di Stato Giovanni De Lucia, ha portato a termine nelle ultime ore un’articolata attività d’indagine info-telematica relativa alcuni episodi di “phishing”.
Il furto telematico di dati personali mediante l’utilizzo di messaggi di posta elettronica fasulli finalizzati ad ottenere l’accesso a informazioni personali o riservate della vittima, ad esempio codici dispositivi di conti correnti online, carte prepagate o account di posta elettronica è un fenomeno delinquenziale in constante aumento.
Grazie a questi messaggi che imitano grafico e logo dei siti istituzionali, ad esempio Poste Italiane, l’utente è ingannato e portato a rivelare dati personali, come numero di conto corrente, numero di carta di credito e codici di identificazione.
Le indagini avevano il preso il via dopo le denuncie sporte da diverse cittadini sanniti, titolari di carte Postepay che, si erano visti stornare online dalle proprie carte prepagate cifre anche assai considerevoli.
Le connessioni telematiche dalle quali risultavano materialmente effettuate le operazioni fraudolente risultavano generate da gestori di telefonia extracomunitari che, in più casi, non sono tenuti a fornire alcun dato alle forze di Polizia estere.
Le indagini, avviate nei mesi scorsi, hanno avuto una decisiva svolta nelle ultime ore, quando la minuziosa acquisizione di precisi riscontri oggettivi da parte degli investigatori della Squadra Criminalità Informatica della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Benevento ha permesso di individuare due carte postepay, beneficiarie di molti degli importi sottratti.
Le somme accreditate in frode risultano riscosse nella zona del milanese dopo solo pochi minuti dalla loro materiale disponibilità contabile sulle due carte prepagate.
Prima dei prelievi ed al solo fine di ostacolarne la provenienza delittuosa, le somme sottratte venivano preventivamente accreditate su altre “carte postepay bucate” (carte i cui dati dispositivi erano stati acquisiti dai pirati informatici) ed infine accreditate sulle due carte prepagate in questione.
Sono stati così deferiti alla locale Autorità Giudiziaria un trentenne, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi ed una ventenne, incensurata, entrambi cittadini italiani e residenti nel milanese.
Sono tuttora in corso ulteriori indagini volte ad identificare eventuali complici dei rei che, dalla documentazione acquisita in collaborazione con Poste Italiane, avevano riscosso alcune migliaia di euro in pochi mesi.