Aderendo all’iniziativa promossa dall’Unione delle Province d’Italia, il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, ha inviato una lettera ai ministri dell’Interno Roberto Maroni e dell’Economia Giulio Tremonti nella quale ha chiesto la definitiva soluzione della partita finanziaria ancora in essere tra le Province e il Ministero dell’Interno in materia di trasferimenti erariali perenti.
Nella missiva, il presidente Cimitile ha sottolineato che ‘l’avvio del federalismo fiscale, con la prossima approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo in materia di autonomia di entrata per regioni e province e costi standard in materia sanitaria, impone la definitiva chiusura di alcune partite finanziarie nel corso degli anni aperte e mai più definite tra le Province e il Ministero dell’Interno e, tramite questo, con il Ministero dell’Economia’.
Una delle questioni più spinose, ha ricordato Cimitile, è certamente quella relativa ‘ai trasferimenti erariali spettanti alle Province per gli anni dal 1997 al 2007, termine oltre il quale è venuta meno la regola che imponeva l’erogazione delle risorse finanziarie al raggiungimento di determinati limiti di giacenza nelle tesorerie. Con la legge finanziaria 2008 tale vincolo è venuto meno, ma ha determinato la maturazione dei crediti riferiti alle somme non erogate a causa dei vincoli di giacenza, per i quali si è incorsi nella perenzione, ma che di fatto hanno rappresentato un elemento certo per la chiusura dei bilanci da parte delle Province in tutti questi anni’.
Cimitile ha quindi auspicato la risoluzione della problematica in tempi brevi, considerata ‘la difficile situazione economica e di cassa che si è determinata anche a causa dei tagli ai trasferimenti erariali previsti ai sensi d.l. 78/10, unitamente all’avvio nel 2012 del federalismo fiscale per le Province. Solo successivamente a questa operazione, ritengo – ha concluso il presidente della Provincia – che si possa parlare finalmente di federalismo fiscale compiuto e realizzato, poiché in assenza di tale propedeutica regolarizzazione finanziaria si inficia fin da subito il processo di attuazione della legge delega n. 42/09’.