Mercoledì 05 gennaio, alle ore 18.30, presso la Fondazione “Gerardino Romano”, a Telese Terme, riprende “Il Ciclo di Letture”. Il Presidente, prof. Felice Casucci, leggerà “Il Vangelo secondo Giovanni”, così come tradotto, tra il 1943 e il 1945, dal poeta siciliano Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura nel 1959. Il testo analizzato sarà quello pubblicato nel 1989 dalla “Piccola Enciclopedia” della Società Editrice Internazionale. Nel 1946 Salvatore Quasimodo, presentando la prima pubblicazione del vangelo giovanneo, affermò: “una continua frequenza della filosofia mi ha orientato verso la parola di Giovanni….la sua giovinezza aveva sete di cultura e la sua generazione era attenta alle discipline spirituali”. Questa, in sintesi, la ragione della scelta della Fondazione Gerardino Romano di inserire “Il Vangelo secondo Giovanni” nel proprio “Ciclo di Letture”. “Il Vangelo secondo Giovanni” è uno dei quattro vangeli contenuti nel Nuovo Testamento della Bibbia cristiana. Esso si presenta come il frutto della testimonianza del “discepolo che Gesù amava”. Secondo la tradizione antica questi era l’apostolo Giovanni, figlio di Zebedeo e l’ipotesi sembra tuttora spiegare al meglio i dati a nostra disposizione. La tradizione cristiana attribuisce a Giovanni anche la redazione del testo. La maggior parte degli esegeti moderni preferisce parlare di una redazione da parte di una “scuola giovannea” che faceva riferimento all’insegnamento dell’apostolo, operante a Efeso. Secondo l’ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi il testo ha avuto una gestazione redazionale molto travagliata, terminata attorno al 100. Nella versione pervenutaci il quarto vangelo è scritto in greco. È composto da 21 capitoli e come gli altri vangeli narra il ministero di Gesù. Il vangelo di Giovanni è notevolmente diverso dagli altri tre vangeli, detti sinottici, anche se sembra presupporre la conoscenza almeno del vangelo di Marco, di cui riproduce talvolta espressioni peculiari. Mentre i sinottici sono focalizzati sulla predicazione del Regno di Dio da parte di Gesù, il quarto vangelo approfondisce la questione dell’identità del Cristo, inserendo ampie digressioni teologiche. In particolare Gesù viene identificato con il Logos divino, preesistente alla formazione del mondo. Il vangelo di Giovanni, però, non perde alcuna occasione per sottolineare anche la sua umanità in antitesi con l’incipiente gnosi. Gli incontri della Fondazione, aperti al pubblico, si svolgono ogni settimana e rappresentano un momento di confronto dialettico volto a favorire una crescita culturale, equilibrata e sostenibile, del territorio sannita.