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Telese, gestione delle terme e del Consorzio Idrotermale: assemblea di Sinistra Unita

Scritto da il 29 giugno 2010 alle 11:04 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Sabato 12 giugno, l’assemblea dell’associazione Sinistra Unita di Telese ha discusso della gestione delle terme e del Consorzio idrotermale. All’assemblea ha preso parte il vicesindaco di Telese Gianluca Aceto, in qualità di iscritto.

L’Associazione Sinistra Unita sostiene il nuovo approccio promosso dall’Amministrazione comunale di Telese e l’avvio di nuove relazioni industriali tra il Consorzio Idrotermale e l’Impresa Minieri, ritenendo insoddisfacenti e improduttive quelle registratesi negli anni precedenti a causa di fattori spesso esorbitanti dal mero campo industriale e produttivo.  In particolare dal dibattito sono scaturiti i seguenti punti di riflessione, che rappresentano una precisa linea programmatica su cui chiamare ad interloquire anche le istituzioni:

  1. L’associazione ritiene deludente la chiusura della vertenza dei lavoratori stagionali, in quanto l’Impresa Minieri non ha mantenuto gli impegni presi con i lavoratori, il sindacato e le amministrazioni comunali di Telese e S. Salvatore Telesino. Dopo aver ottenuto il ritiro dei contenziosi da parte dei due lavoratori inizialmente esclusi, infatti, abbiamo appreso che tutti i lavoratori stagionali non sono stati assunti per sei mesi ma soltanto per cinque, con notevoli ripercussioni negative su reddito e indennità di disoccupazione. Si ritiene pertanto necessario riaprire la vertenza per ottenere l’assunzione a sei mesi, così come concordato insieme all’Impressa subconcessionaria;
  2. L’associazione non condivide la scelta, operata dall’Impresa Minieri, di affidare ad una ditta esterna il servizio di manutenzione di aiuole e giardini, in quanto più onerosa della gestione in proprio – per ammissione della stessa Impresa Minieri – e anche perché all’apertura del parco le condizioni dello stesso non erano soddisfacenti. Attualmente, e ormai da diversi anni, altre zone del parco risultano praticamente in stato di abbandono o adibite a deposito di materiale da risulta;
  3. Si reputa obiettivo prioritario e strategico che le Amministrazioni comunali di S. Salvatore e Telese sappiano trovare la soluzione condivisa per adeguare lo statuto del Consorzio idrotermale, attualmente contra legem,  al decreto legislativo 267/2000. Occorre infatti dare operatività ad un rinnovato ente strumentale, che sappia realizzare gli interessi pubblici delle due comunità attraverso un piano di azione e di investimenti adeguato alla sfida dei tempi e ai bisogni collettivi, anche in termini di sviluppo sostenibile, turismo e ricadute occupazionali. «Le scelte e gli obiettivi fissati dal Consorzio, in attuazione degli indirizzi determinati dagli enti aderenti, trovano adeguato sviluppo nel Piano programma, inteso come strumento di programmazione generale, e nel bilancio pluriennale» (art. 27 dello statuto). Le scelte fondamentali sono demandate al Consiglio di amministrazione, che «è anche l’organo di indirizzo dell’attività imprenditoriale e di amministrazione» (art. 8). Attualmente queste fondamentali funzioni sono semplicemente inesistenti, mancando finanche il piano programma. Si tratta di un deficit molto serio, soprattutto considerando che la programmazione europea 2007-2013 è ormai in pieno svolgimento. In altri termini, esistono notevoli possibilità di accesso a fondi comunitari e a piani straordinari di intervento che necessitano, per essere concretizzati, di una grande capacità organizzativa, istituzione e progettuale;
  4. In attesa del nuovo statuto, occorre che il Cda del Consorzio si attivi immediatamente per il rispetto di tutte le clausole contrattuali in vigore. Il contratto, che scadrà nel 2021, dal 2007 ha un canone annuale di € 154.937.000.  Esso è inopportunamente sbilanciato a favore del gestore privato, mentre solo marginalmente è richiamato il ruolo pubblico. In ogni caso, l’associazione propone al Consorzio idrotermale di verificare i seguenti punti:

a)      Investimenti previsti all’art. 7 del contratto (Programma straordinario di investimenti), con particolare riferimento alla realizzazione della piscina Santa Lucia;

b)     Lavori di completamento della piscina olimpionica, al cui scopo sono state destinate anche risorse del PIT Filiera termale;

c)      lavori di miglioramento effettuati dall’Impresa subconcessionaria, in luogo dei quali il Consorzio restituisce il 30% del canone annuo fino alla scadenza del contratto. Tale possibilità di verifica è espressamente prevista dallo statuto del Consorzio e dal contratto di subconcessione (art. 6), ma mai attuata;

d)     misure previste nel Piano di rilancio e riqualificazione delle Terme di Telese, presentato nel giugno del 2001 dall’Impresa subconcessionaria ed allegato al contratto: si pensi al marketing nazionale ed internazionale, alla prevista captazione delle acque calde e costruzione della piscina Santa Lucia, all’incremento occupazionale di 36 unità lavorative;

e)     attività formativa prevista per i dipendenti, fattore quest’ultimo strategico per ogni ipotesi di rilancio e riqualificazione;

f)       attuazione dell’articolo 17 del contratto, che prescrive la compilazione di verbali sullo stato di conservazione e manutenzione del complesso idrotermale;

g)      implicazioni della legge regionale n. 8/2008, “DISCIPLINA DELLA RICERCA ED UTILIZZAZIONE DELLE ACQUE MINERALI E TERMALI, DELLE RISORSE GEOTERMICHE E DELLE ACQUE DI SORGENTE”. Si sottolineano tre punti di particolare rilevanza: i) contributi a vantaggio dei Comuni, di cui all’articolo 36 della legge, proporzionali alla quantità di acqua imbottigliata e dimezzabili se la stessa acqua è commercializzata all’estero e/o imbottigliata solo con il vuoto a rendere. Quest’ultima previsione contraddice il Piano di rilancio delle Terme di Telese, che nel 2001 definiva superato il meccanismo del vuoto a rendere; ii) piani e programmi di cui all’articolo 38 (Piano regionale di settore), da redigere sulla base delle indicazioni dei Comuni e ricomprendente anche specifici interventi di ricerca, finanziati dalla Giunta regionale mediante appositi bandi; iii) incentivazione regionale a vantaggio di quei soggetti che impieghino nel settore termale nuova forza lavoro opportunamente formata (il che rimanda alle valutazioni precedentemente espresse);

5.   garanzia dell’attingimento libero di acqua per i cittadini di Telese e San Salvatore;

6.   approvazione di un regolamento per l’erogazione dei contributi;

7.   allocazione della sede del Consorzio all’interno del parco termale;

L’associazione chiede pertanto alle amministrazioni di S. Salvatore e Telese e al Cda del Consorzio idrotermale di attivare immediatamente tutte le procedure di verifica e controllo sui lavori effettuati dall’Impresa Minieri e sull’ammontare effettivo degli stessi.

Alla luce di quanto riportato, l’Associazione Sinistra Unita avanza al Consorzio idrotermale le seguenti proposte:

1. convocazione di un CDA con all’ordine del giorno:  la discussione del Piano programma, anche alla luce della legge regionale n. 8/2008 e della programmazione europea, la verifica dell’attuazione delle previsioni statutarie e contrattuali precedentemente richiamate, la discussione delle modifiche statutarie che si reputano necessarie per restituire al Consorzio la piena autorevolezza ed operatività, l’adozione di un codice etico e ambientale sui rapporti di lavoro e fornitura posti in essere dall’Impresa subconcessionaria;

2. il coinvolgimento delle cittadinanze di Telese e San Salvatore, nei modi e nelle forme che si riterranno più opportune;

3. l’organizzazione di una giornata di approfondimento tecnico, anche in forma pubblica, all’interno della quale mettere a confronto le migliori competenze in campo di termalismo e promozione territoriale. A tal fine, se necessario, potrebbero essere destinate una parte delle risorse solitamente riservate a contributi per manifestazioni di ogni tipo, elargite in precedenza anche ad iniziative non confacenti alle vocazioni termali a causa del vuoto regolamentare fin qui registrato.

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