Ieri, ennesima riunione per la vicenda rifiuti. Presso l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Benevento si sono infatti riuniti la stessa Provincia, i Consorzi di Bacino BN 1, BN 2 e BN3, i rappresentati sindacali dei lavoratori impegnati presso gli stessi consorzi.

Dalla riunione è emersa l’unanime preoccupazione per il pagamento delle spettanze ai lavoratori, constatate le difficoltà economiche dei Consorzi e la difficile transizione nella gestione del ciclo rifiuti. Le norme attuali, non ancora definite e sotto molto aspetti contraddittorie, contenute nel decreto legge numero 195/2009, non consentono alla Provincia di assumere i lavoratori né di procedere, conseguentemente, al giusto pagamento delle loro spettanze. In particolare, si rilevano le modifiche parlamentari relative alla tassa rifiuti e ai servizi di raccolta, spazzamento e trasporto, che rimarrebbero in capo ai Comuni.

In particolare sono emersi i seguenti punti critici:

- situazione debitoria dei Comuni nei confronti dei Consorzi e della Provincia;

- praticabilità del cosiddetto accordo di Salerno, in relazione alle anticipazioni di cassa dei Consorzi per il pagamento degli stipendi di gennaio, nonché alla interpretazione dell’articolo 3 dell’OPCM (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri)n. 3841, pubblicata il 26.01.2010;

- necessità di un confronto con l’Unità stralcio di Napoli;

- ulteriori problematiche inerenti alla riorganizzazione dei servizi e alle piante organiche, da approfondire successivamente;

Sottolineata l’urgenza dei problemi evidenziati, in particolare per i nuclei familiari monoreddito e per i lavoratori inquadrati con contratto part-time, nonché fuori sede, tutti i partecipanti alla riunione hanno chiesto al Prefetto di Benevento la convocazione urgentissima di un tavolo con Provincia, Consorzi di Bacino, Soggetti liquidatori dei Consorzi, Comuni, Unità stralcio Protezione civile, rappresentanti sindacali e comitati dei lavoratori, al fine di individuare ogni utile azione per affrontare una situazione che rischia di diventare incontrollata, anche sotto l’aspetto dell’ordine pubblico.