La FAI CISL Sannita, esprime un forte disappunto all’emendamento sulla soppressione degli elenchi anagrafici e fa un appello di sensibilizzazione sulla grave portata negativa e tutela sui lavoratori agricoli alle forze politiche del Sannio, al Prefetto di Benevento, al Sindaco di Benevento e ai Sindaci della provincia ‘attivando ogni possibile azione ed iniziative affinché l’emendamento non venga approvato’.
‘La questione a livello nazionale – si legge nella nota – interessa tanti lavoratori agricoli già in gravi difficoltà, specialmente al SUD la situazione è ancora più grave. Nel Sannio la problematica interessa circa 4.000 addetti al settore in forte crisi.
Le Segreterie Nazionali di categoria, hanno appreso la notizia che al Senato il relatore del disegno di legge di conversione del decreto “mille proroghe” Sen. Malan Lucio ha presentato un emendamento soppressivo degli elenchi anagrafici agricoli.
Tale scelta è maturata senza che fosse stato posto in essere alcun preventivo confronto di merito.
L’emendamento, se fosse approvato, modificherebbe in termini strutturali il sistema previdenziale e assistenziale in agricoltura dal momento che gli elenchi anagrafici rappresentano oggi la fonte del diritto per il riconoscimento delle prestazioni.
L’idea del legislatore di sostituire gli elenchi anagrafici con la dichiarazione della manodopera occupata presentata trimestralmente dalle aziende, porta alla scomparsa di ogni certezza di diritto, precipita quasi un milione di persone in una condizione di totale sudditanza verso le imprese e il caporalato, rende il mercato del lavoro ancora più opaco di quanto lo sia attualmente, legalizza ogni tipo di abuso.
Le Segreterie Nazionali di Fai, Flai e Uila hanno pertanto richiesto un immediato incontro su questo delicatissimo tema al Ministero del Lavoro e al relatore del disegno di legge.
La scelta compiuta risulta tanto più incomprensibile dal momento che ormai da mesi è stato consegnato al Ministro Maurizio Sacconi un avviso comune di riforma del mercato del lavoro e della previdenza agricola.
Le Segreterie Nazionali hanno pertanto dichiarato un primo pacchetto di otto ore di sciopero che saranno effettuate nella prima decade di febbraio con la presenza a Roma di delegazioni di lavoratori provenienti da tutte le Regioni d’Italia con richiesta di incontro a tutti i gruppi parlamentari’.