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direttore Antonio De Cristofaro

Precari scuola, Rifondazione aderisce alla manifestazioen del 30 giugno

Scritto da il 28 giugno 2010 alle 12:18 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

E’ arrivata la stangata. Una manovra pesantissima che colpisce i giovani, i lavoratori, in particolare quelli pubblici.
Essa determina il licenziamento di decine di migliaia di precari, taglia le risorse alle regioni e al welfare,toglie autonomia agli enti di ricerca che forniscono i dati sulla situazione sociale del Paese. Una manovra con effetti depressivi, che aggrava la crisi e contemporaneamente ne scarica i costi sul mondo del lavoro. A breve scadrà ogni forma di ammortizzatore sociale che, insieme al dilagare di un precariato senza speranze, ai tagli impressionanti dei servizi sociali, al massacro nella scuola pubblica (41 mila posti di lavoro in meno per settembre), all’ l’espulsione in massa del precariato scolastico, all’incessante attacco al pubblico impiego, alla crescita a dismisura dell’evasione fiscale ,al dilagare della corruzione e della pressione del fisco sui salari e sulle pensioni ,renderà la vita sempre più intollerabile e poco dignitosa. In più, il governo vuole imporre una nuova legislazione del lavoro per togliere le residue garanzie giuridiche a milioni di lavoratori eliminando il freno dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, attraverso l’arbitrato concertato con i sindacati complici. Annuncia ulteriori attacchi al diritto di sciopero, continuando a negare rappresentanza e diritti ai sindacati di base, nonché la riscrittura dello Statuto dei lavoratori per cancellarne definitivamente funzione e portata.
Una vera manovra di classe, condita da alcune insignificanti misure propagandistiche che servono solo a gettare fumo negli occhi. Il punto è che i governi europei hanno deciso di utilizzare lo spauracchio della speculazione per ottenere il vero obiettivo, che è quello di demolire il welfare e ridurre ulteriormente il costo del lavoro in Europa. I governi non sono impegnati in una titanica lotta contro la speculazione, ma semplicemente la utilizzano per giustificare il massacro sociale. Come negli anni ’90 l’ ingresso nell’Euro è stato usato per un generalizzato attacco contro i lavoratori, oggi viene usata la speculazione. Un fantomatico nemico esterno viene evocato per sconfiggere il nemico interno: i lavoratori.
Questa manovra non ci fa uscire dalla crisi ma la aggrava, ponendo le condizioni per subire domani altre stangate.
Sperare che l’accettazione dei tagli e dei licenziamenti serva a far passare la crisi sarebbe suicida. L’unica via di salvezza è la crescita rapida della solidarietà e dell’unità nella lotta contro i poteri economici e politici europei che vogliono continuare a far pagare i costi della crisi ai salariati e ai settori popolari. Solo una generale mobilitazione coordinata dalle forze anti-liberiste, da coloro che ritengono possibile un altro mondo non fondato sul profitto, sulla mercificazione globale e sul dominio del mercato, in una stretta alleanza tra forze sindacali alternative, politiche e sociali, può modificare il corso degli eventi. Dobbiamo dire con chiarezza che la difesa del welfare, dei diritti e dei salari dei lavoratori, dell’occupazione contro ogni licenziamento, costituisce l’unico modo per difendere gli interessi generali della società e l’unica via di uscita dalla crisi. Per questo saremo mercoledì  30 giugno alla giornata dal titolo “Unità di crisi ” accanto ai precari della scuola e ai  lavoratori tutti per  dire no ai licenziamenti, all’attacco alla spesa sociale e ai lavoratori pubblici, sì alla tutela dei pensionati, dei precari, dei disoccupati, sì alla tassazione dei grandi patrimoni e le operazioni finanziarie; non un euro o un posto di lavoro in meno per salvare banche, finanzieri e padroni e per respingere  l’attacco al diritto di sciopero, ai diritti sindacali e del lavoro, ai contratti, alle pensioni, ai beni comuni. Rinnoviamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno ai ricercatori universitari e invitiamo tutte le associazioni, i lavoratori a unirsi  il 30 giugno

Segreteria Provinciale Rifondazione Comunista Centro Sociale Depistaggio

1 Risposta per “Precari scuola, Rifondazione aderisce alla manifestazioen del 30 giugno”

  1. roro scrive:

    In Italia non basta protestare…Abbiamo bisogno di una rivoluzione, di quelle che si attuavano una volta: scendere in piazza, uniti e rimanerci anche per più giorni. Siamo precari e non lottiamo: la crisi vale sempre per le stesse persone, sempre per gli stessi ceti…Ma vedete i politici come se la passano bene e i soliti ricchi ci ignorano? Scusate ma i nuovi pedaggi, i nuovi tagli, le nuove tasse, i nuovi tributi, le novità per la ripresa ma su chi ricadranno? Sempre sui soliti ignoti morti di fame. Vedete i nostri ministri come sono belli e vivono da ricchi: ma non vi fanno rabbia?Li farei vivere con 900,00 euro al mese e dovrebbero trascorrere luglio e agosto a casa, senza stipendio come noi precari che se ci va bene terminiamo il30 giugno nelle scuole… Che schifo!

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