Questa mattina, presso la Sala Giunta della Rocca dei Rettori, si è riunito il Tavolo istituzionale sui prioblemi della Scuola sannita.
Erano presenti: i segretari provinciali dei sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil, nonché quelli di categoria, il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, e l’assessore alle Politiche Formative, Annachiara Palmieri.
La riunione è stata l’occasione per un aggiornamento circa gli adempimenti da compiere per la presentazione del piano di dimensionamento scolastico presso la Regione Campania entro il 30 ottobre. L’assessore Palmieri ha spiegato che al momento si registra incertezza sulla futura programmazione in quanto si paventano nuovi tagli anche se sul territorio non sono ancora pervenute le linee guida da parte dell’Assessorato regionale all’Istruzione nonostante le numerose sollecitazioni ufficiali fatte pervenire all’assessore regionale Caterina Miraglia.
La situazione è difficile perché il Sannio rischia di pagare ulteriormente in termini occupazionali nonostante la razionalizzazione operata nelle precedenti annualità in ossequio al piano triennale di dimensionamento scolastico.
Rischiano alcuni Istituiti nei Comuni più piccoli. Ci sono problemi anche nella definizione di una nuova programmazione a fronte dell’attivazione dei nuovi indirizzi scolastici per diversificare l’offerta formativa.
Il presidente Cimitile, inoltre, ha espresso preoccupazione per le difficoltà registratesi nelle scorse settimane in merito all’erogazione di fondi da parte della Regione Campania. In mancanza delle risorse economiche, ha evidenziato il presidente, sarà difficile dare attuazione a importanti e rilevanti investimenti come il nuovo polo scolastico di Telese Terme, il progetto dei laboratori mobili per le scuole di piccola dimensione e gli interventi su istituti ad alta specializzazione come la ceramica di Cerreto Sannita e la scuola orafa di Pontelandolfo.
Nel suo intervento, poi, il presidente Cimitile ha ricordato gli impegni mantenuti dalla Provincia per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole con l’accelerazione nell’assegnazione degli appalti e l’accesso a nuove forme di finanziamento. Una riflessione particolare, infine, dovrà essere riservata alla gestione delle palestre scolastiche immaginando apposite convenzioni con le organizzazioni sportive.
Al tavolo si è discusso anche del piano trasporti, alla luce del nuovo orario scolastico, e della problematica dei precari. La riunione è stata aggiornata alla prossima settimana per parlare nuovamente del piano di dimensionamento scolastico. Seguiranno incontri settimanali che saranno prodromi alla convocazione di una conferenza provinciale sulla scuola che si terrà ad ottobre.
Sono mamma di una bimba di sette anni che frequenta la seconda classe della scuola primaria (scuola elementare) di Limatola plesso A.G.P., posso testimoniare il disagio nostro e delle insegnanti, conseguenza dei tagli.
Ogni classe dovrebbe avere una maestra prevalente; ma come stà accadendo in molte scuole italiane, in classe ci troviamo con 4 maestre che sono costrette a comporre un assurdo puzzle di ore, scambiandosi aule e anche istituto.
E’ cosa ormai nota l’assenza di materiale di cancelleria e di arredo scolastico adeguando, ma la situazione insegnante quest’anno è debordata nell’assurdo, i nostri bimbi hanno lasciato le loro insegnanti a giugno, certi di proseguire con loro, quella strada non facile, di crescita, come futuri cittadini ed esseri umani capace di inserirsi nell’ambito lavorativo e sociale.
Credo che tutti noi ci ricordiamo della nostra prima maestra, di quanto era importante come modello e riferimento………
A Limatola questo riferimento è stato tolto, due maestre storia e scienze sono state spostate in altri plessi venendo sostituite da altre due maestre, che hanno preso in parte le ore della maestra prevalente, (ovviamente non è più maestra prevalente), e si devono giostrare in un orario assurdo.
Tutto ciò ha creato un danno grave ai nostri figli che si trovano a dover ricostruire un rapporto di fiducia e di comprensione di nuove metodologie di insegnamento, forse non per tutti è pienamente comprensibile questo disagio; ma noi genitori lo avvertiamo chiaramente.
Tutto ciò è accaduto per i tagli, il preside deve riempire le ore con le maestre che ci sono, in tanto due plessi si trovano a vivere una situazione assurda, è giusto che i nostri figli paghino per tutti? Non si potrebbero trovare altrove i soldi? Vedo tanto denaro gettato in lavori pubblici che sono fini a se stessi.
la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia sancisce che tutti devono poter contare su pari opportunità in materia di accesso alla scuola, nonché di riuscita scolastica e di orientamento,questo vale anche per i bimbi italiani?????
Sono triste come madre e ancor più come cittadina italiana.