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direttore Antonio De Cristofaro

Ospedale Cerreto, interviene il sub Commissario dell’ ASL di Benevento

Scritto da il 26 aprile 2010 alle 11:35 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Sulla vicenda dell’ospedale di Cerreto Sannita interviene il sub Commissario Sanitario della ASL di Benevento, dottoressa Tiziana Spinosa, con l’intenzione di fare chiarezza e per amore della verità, senza alcuno scopo di alimentare polemiche, dando invece la propria nota disponibilità in qualità di sub-Commissario Sanitario a mettere in atto tutti gli interventi possibili per trovare le migliori soluzioni in favore della qualità dell’assistenza, nel rispetto delle regole e della legalità.
“La vicenda dell’ospedale di Cerreto Sannita assume un significato paradossale.
Leggendo le pagine di cronaca degli scorsi anni, dalla entrata in vigore della legge Regionale 16/2008 che ha previsto la riconversione dell’Ospedale, il destino di questa Struttura sembra un tormentone, e ciò sicuramente giustifica le reazioni della popolazione.
Ma il problema della riconversione, perché di chiusura non si è mai parlato, attiene al livello della programmazione sanitaria della nostra Regione, tristemente colpita dal dissesto finanziario, e non va confuso con la messa in sicurezza e a norma delle strutture, cosa che invece ha determinato la decisione di sospendere le attività chirurgiche dell’ospedale di Cerreto Sannita per la non conformità delle sale operatorie, fino alla loro ristrutturazione. Il paradosso è proprio nel fatto che ogni intervento che si intraprende su questa Struttura evoca il fantasma della chiusura. Ma d’altra parte, chi sceglierebbe di essere operato in un Ospedale che ha sale operatorie fatiscenti, dove addirittura gli operatori sono svenuti, dove l’illuminazione è scarsa e la temperatura fa grondare i chirurghi di sudore, tanto da operare con le porte aperte? (Ammissioni fatte pubblicamente da qualche chirurgo, che in qualità di Sindaco, ha partecipato alle tante riunioni in Prefettura). Gli impianti risalgono al 1970, e solo interventi di “rattoppamento” ne hanno consentito a malapena il funzionamento. Perché i Cittadini dovrebbero accontentarsi di questo? Non hanno forse diritto ad avere prestazioni sicure? Tale Ospedale ha svolto fino ad ora la sua funzione relativamente alle sue possibilità, ma questo non è più sufficiente a dare risposte assistenziali in linea con una medicina moderna basata sui principi della valutazione di qualità e del rischio clinico.
Il Commissariamento della ASL ha, soprattutto, il compito di effettuare interventi resi difficili nella gestione ordinaria. Le azioni intraprese, in questi cinque mesi, hanno riguardato sia l’assistenza nei vari livelli distrettuali ed ospedalieri, ma anche attività progettuali, oltre che l’esecuzione dei decreti commissariali che stanno cercando di affrontare le problematiche dell’appropriatezza e della razionalizzazione. Uno dei primi atti del Commissariamento della ASL di Benevento è stato quello della verifica in materia di sicurezza di tutte le Strutture, tra cui anche l’Ospedale di Cerreto Sannita, con riflessioni ponderate sulla difficoltà di avere Strutture non a norma e la necessità indefettibile di erogare assistenza. Con coraggio, si è deciso di procedere, affrontando anche le polemiche, pur di dare avvio ad un processo di ripristino della legalità per combattere la cosiddetta “malasanità”.
A conforto di ciò, in tutte le riunioni, a cui partecipano, oltre ai tecnici della ASL e del Comune, anche Parlamentari, Consiglieri Provinciali, Regionali e Sindaci, non si è mai messo in discussione che le sale operatorie debbano essere ristrutturate.
In tal senso abbiamo chiesto le relative risorse, non solo economiche, ma anche di personale e attendiamo il riscontro. Se la programmazione della rete ospedaliera Regionale, di competenza del Commissario ad acta, deciderà che le sale operatorie devono rimanere nell’Ospedale di Cerreto, con lo stanziamento delle relative risorse, le sale operatorie, messe a norma, consentiranno alla popolazione della Valle Telesina di avere servizi sicuri, come in tutti i paesi civili.
Se la programmazione deciderà che tale Ospedale sarà dedicato alla cura della cronicità, senza valenza chirurgica, allora comunque verrà messo in sicurezza, e le risorse dedicate a migliorare altre funzioni dell’Ospedale stesso; ma la discussione non si affronta levando gli scudi contro la necessità di improcrastinabili interventi.
E’ chiaro che la popolazione va informata opportunamente, bisogna spiegare alla gente che servono servizi diversi più adatti a soddisfare i bisogni assistenziali della nostra popolazione: servono Centri per l’ipertensione, perché così si riduce la mortalità cardiovascolare;Centri antidiabete , patologia per cui in Campania si muore o si arriva alle amputazioni; attrezzature ed organizzazione per gli screening oncologici che sono praticamente assenti nel Sannio.
Non mi sembra che bisogna lottare solo per avere aperte due sale operatorie fatiscenti!
Allora bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare insieme: i tecnici, le associazioni ed i decisori politici, liberando il campo da preconcetti e dietrologie, perché la nostra Regione ce la può fare ad uscire dalla crisi, perché ci sono tanti bravi professionisti pronti a dare il loro contributo e soprattutto tanti cittadini onesti meritevoli di vivere in una Regione Normale”.

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