Stamattina davanti ai cancelli della CTM di San Salvatore Telesino sono stati ritrovati una tanica di benzina, accendini e manifestini riportanti la falce e il martello.
Si è trattato di un grave atto di intimidazione posto in essere con grande irresponsabilità. Confindustria si dichiara accanto all’azienda, rifiuta questi atti degenerativi di grave intimidazione e richiama tutti ad un forte senso di responsabilità, ad iniziare dai delegati sindacali e dai lavoratori. Certamente, episodi così gravi ed irresponsabili incideranno sensibilmente sui rapporti e tra le parti, ad iniziare dal previsto incontro che si terrà in Prefettura, così come richiesto dal sindacato.
Confindustria chiede che, innanzitutto, venga ripristinata la legalità, indispensabile per avviare qualunque interlocuzione. Confindustria valuterà anche, tecnicamente, la possibilità di costituirsi, accanto all’azienda, parte civile in eventuali azioni giudiziarie. L’episodio è l’ultimo in ordine di tempo che ha interessato la CTM, che negli ultimi giorni è stata al centro dell’attenzione per altre situazioni, anch’esse gravemente lesive dell’immagine e della onorabilità dell’azienda e dei suoi soci, nonché delle libertà e dei diritti costituzionali degli individui. La DIGOS, su denuncia telefonica di un delegato sindacale, che affermava di essere stato rinchiuso, assieme ad altri lavoratori, nella sala mensa dell’azienda, interveniva e accertava l’insussistenza della denuncia, essendo i lavoratori liberi di circolare per l’azienda. Il giorno seguente, gli stessi lavoratori, eludendo ogni sorveglianza, salivano sul tetto dell’azienda muniti di bandiere e, solo dopo alcune ore, ne riscendevano.Confindustria e l’azienda, pur stigmatizzando quanto era accaduto, si erano, volontariamente e responsabilmente, astenute da qualunque dichiarazione ufficiale, pur in presenza di affermazioni non veritiere, per non esacerbare ulteriormente gli animi, nella speranza che si potessero recuperare un clima di serenità, di legalità e di corrette relazioni.