Venerdì 28 maggio alle 18 presso il Centro Sociale di Paduli il presidente provinciale dell’Ati (società cooperativa agricola), insieme alla Cia (Confederazione italiana agricoltori) zonale di Paduli hanno promosso un’assemblea pubblica su ‘La tabacchicoltura sannita: problemi e prospettive’. Parteciperanno Luigi Luongo, responsabile di zona Cia; Alfonso Ciervo, presidente dell’Ati; Francesco Massaro direttore dello Stapa Cepica di Benevento e Aurelio Grasso presidente provinciale Cia.
“La Regione Campania e la provincia di Benevento – afferma Ciervo – in particolare rischiano di subire una crisi economica irreversibile derivante dalla eliminazione degli aiuti accoppiati alla produzione di tabacco. In questo quadro le zone interne del Sannio e dell’Irpinia, che rappresentano le aree a vocazione per la produzione dei tabacchi scuri rischiano ancora di più, a causa delle difficoltà che queste varietà, incontrano sui mercati internazionali.
Considerato che i tabacchi scuri rappresentano in provincia di Benevento i gruppi varietali
di gran lunga prevalenti, riteniamo che l’intera filiera (dalle associazioni, alle aziende di
prima trasformazione fino alle manifatture) responsabilmente debba farsi carico per garantire ai
produttori per la campagna 2010, almeno un prezzo pari al doppio di quello praticato dalle aziende
di trasformazione nell’ultima campagna, per consentire al produttore, tra mille difficoltà, di poter
continuare a produrre.
E’ ovvio che lo sforzo maggiore va assunto dalle multinazionali se ritengono che il tabacco coltivato nella Regione Campania e nella provincia di Benevento rappresenta un prodotto di qualità difficile a trovarsi in altre parti del mondo sia per vocazione territoriale che per capacità professionale maturata dai nostri produttori in lunghi decenni. L’auspicio è quello di superare questa fase difficile e complessa che di fatto rischia la chiusura di un comparto insostituibile per l’economia del Sannio e dell’intera nostra regione.
Sarebbe utile e auspicabile che le forze politiche ed il Governo Regionale in particolare, si
facessero carico di questo settore che ancora oggi rappresenta una ragione di vita per oltre 5000
aziende con circa 10.000 ha, di superficie coltivata (tra Benevento e Caserta), garantendo un’azione politica e istituzionale forte e adeguata alla grave crisi in atto”.