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Telsey, Rete delle Rose Rosse: fino ad ora solo promesse

Scritto da il 25 maggio 2010 alle 13:21 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Sono passati undici mesi da quando l’allora Assessore all’Università e alla Ricerca della Regione Campania, Nicola Mazzocca, visitando per la prima volta la sede beneventana del Parco Scientifico e Tecnologico (PST) di Salerno e delle Aree Interne della Campania (AIC), presieduto da Floriano Panza, insieme ad Antonino Mazzeo (Presidente del Centro Regionale ICT – CeRICT) e a Sergio Betti (Direttore del Centro Regionale ICT – CeRICT), affermò: “Entro il 2010 sara’ pronto il nuovo e grande incubatore d’imprese di San Giorgio del Sannio che, estendendosi su una superficie di 50mila metri quadrati, ospiterà il mondo universitario della ricerca e dell’innovazione e numerose imprese dell’ICT sannita”. Sono passati undici mesi, in mezzo c’è stata, e c’è ancora, una grande crisi nel mondo del lavoro, degli investimenti, dell’economia in generale, ma la mancata realizzazione di quanto si intendeva attuare nel Sannio, e a San Giorgio nello specifico, sa proprio di una ennesima grande presa in giro nei confronti dei cittadini e dei lavoratori della zona. Non è possibile che un centro di eccellenza che, ai suoi albori, è stato addirittura definito come la Silicon Valley sannita e che ha realizzato il software utilizzato dal minisatellite Rubin 2, lanciato in orbita il 20 dicembre del 2002 dalla base di Baikonur, sia in costante declino e che 13 lavoratori (su 17) dell’azienda trevigiana Telsey, motore, insieme all’Università degli Studi del Sannio,  di questo Polo Tecnologico, siano in Cassa Integrazione Straordinaria! Se si tratta veramente di un centro d’eccellenza di alto profilo, come ci hanno voluto far credere finora, non è possibile che delle sue criticità nessuno si sia fatto carico!!! Già nel gennaio scorso, durante una sessione del Convegno SannioSity, si era cominciato a parlare di questa fase critica ma, a parte i soliti discorsi in politichese, fatti solo di ipotesi e mai di fatti concreti, non si sono raggiunte conclusioni di rilievo tranne che sottolineare  pubblicamente come non ci sia stata da parte dei pubblici poteri la volontà di proseguire nella strada del sostegno e dell’incoraggiamento di queste attività e come fosse assolutamente urgente un intervento più che immediato nei confronti di San Giorgio del Sannio. Ora, dopo solo sei mesi, ci troviamo addirittura di fronte alla Cassa Integrazione Straordinaria per 13 lavoratori! Ancora una volta il Sannio, e la cittadina di San Giorgio in particolare, sono i protagonisti di un grande bluff, sono i primi attori di una grande illusione che ha arricchito i politici, grazie a piogge di fondi regionali ed europei, e preso in giro i lavoratori, che ora si ritrovano con in mano un pugno di mosche.

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