La Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), come succede oramai da molti anni, è stata protagonista di un’operazione di soccorso alla fauna selvatica. Questa volta il salvataggio ha un respiro internazionale visto che l’uccello trovato ferito proveniva dalla lontana Penisola Scandinava.
Il volatile in questione è un gheppio (Falco tinnunculus), rapace diurno appartenente alla famiglia dei falconidi (fam. Falconidae), ritrovato da un abitante di Forchia, Claudio Ruggiero, che si è adoperato per fare in modo che l’animale arrivasse dal luogo della storica battaglia delle Forche Caudine a Benevento alla sede LIPU. A consegnare l’uccello rapace ai volontari dell’Associazione ambientalista sono stati gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di S. Giovanni Ceppaloni che quel pomeriggio erano in servizio anche nella Valle Caudina.
I volontari della LIPU beneventana, dopo aver prestato le prime cure e aver alimentato il gheppio ferito, nel giro di poche ore lo hanno trasferito al Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU a Casacalenda, in provincia di Campobasso. Qui all’animale è stata riscontrata una brutta frattura ad un’ala con inizio di necrosi ossea.
Molto interessante è risultato l’anellino ritrovato sulla zampa del gheppio, apposto da ricercatori naturalisti. Infatti l’anello riportava un codice numerico e una dicitura, corrispondente a Ricksmuseum Stockholm, ossia ad un museo di storia naturale di Stoccolma, in Svezia. Da ciò si è capito che nella Penisola Scandinava l’animale è stato catturato, inanellato e poi liberato per studiarne i comportamenti, la durata della vita e gli spostamenti migratori. Lo sfortunato gheppio ha volato, quindi, per più di 2000 km per giungere dalla Svezia nell’Italia Meridionale al fine di sfuggire al rigido freddo invernale del Nord Europa.
Il ritrovamento è stato già comunicato – come si deve fare in questi casi – dal Centro Recupero Fauna Selvatica della LIPU di Casacalenda all’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), dove è confluito l’Istituto Nazionale Fauna Selvatica (INFS), e al Ricks Museum di Stoccolma.
Anche il Sannio quindi ha contribuito con tale salvataggio faunistico a far crescere le conoscenze sugli spostamenti migratori degli uccelli.