«La crisi della sanità in Campania è sotto gli occhi di tutti.Il Commissariamento della Regione da parte del Ministro della Salute, avvenuto un anno fa, aveva come obiettivo prioritario la riorganizzazione e la riqualificazione delle strutture per diminuire gli sprechi e dotare la regione di un moderno sistema basato sull’integrazione tra intervento pubblico votato alla specializzazione e alla ricerca, ed a un privato accreditato efficiente ed efficace nelle prestazioni accessorie.Purtroppo, la crisi finanziaria dell’ASL NA 1, che ha ritardato anche il pagamento degli stipendi, dimostra come il processo di riorganizzazione sia ancora lontano dalla sua effettiva realizzazione. In questi giorni circola tra gli addetti ai lavori la bozza del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera pubblica e privata predisposto dal Subcommissario Prof. Zuccatelli (il terzo in tre anni). Dalle prime notizie ufficiose, risulterebbe che per la cura e riabilitazione del coma e degli stati vegetativi sono previste in tutto meno di 50 strutture (47, per la precisione a fronte delle 300 previste dall’accordo della Conferenza Stato – Regione- Ministero della Salute del 29 marzo 2009 ai sensi dell’art 4 del D.L. 28 agosto 1997 n° 281). Inoltre, fatta eccezione per l’Unità del Risveglio pediatrico dell’Azienda Ospedaliera ‘Santobono Pausilipon di Napoli, i posti sono tutti allocati nel privato provvisoriamente accreditato, per cui i posti previsti nei precedenti piani (5 presso l’Azienda Ospedaliera -Rummo- di Benevento e 10 posti del “Da Procida” di Salerno) sono stati cancellati, con buona pace dell’efficacia e dell’efficienza. L’Azienda Ospedaliera Rummo di Benevento, con proprie risorse, addirittura, aveva già provveduto ad appaltare i lavori del reparto, per cui risulta incomprensibile, se non illegittimo il criterio seguito nei tagli. Chiediamo pertanto al Presidente della Giunta Regione della Campania, On. Stefano Caldoro, ai Parlamentari e ai Consiglieri Regionali di intervenire affinché sia modificato il Piano allocando le unità del risveglio nelle strutture previste dai Piani Regionali del 2006 e del 2008 e mai realizzate per i ritardi accumulati nelle precedenti gestioni, e sia aumentato il numero di posti letto da destinare a SUAP e Unità del Risveglio (Napoli, Salerno e Caserta sarebbero fortemente sottodimensionate). Ricordiamo che la carenza di strutture di assistenza e cura post-coma è causa di una continua emigrazione dei malati e delle loro famiglie nelle regioni del nord con enormi costi sociali ed economici per i ricoveri. Istituendo queste unità si risparmierebbero risorse, ma soprattutto sacrifici per malati e famiglie».