Per lunedì 25 ottobre 2010, alla Rocca dei Rettori, nella Sala del Consiglio provinciale, le Confederazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL hanno promosso un pubblico dibattito sull’Alta Capacità ferroviaria sulla tratta Napoli / Bari, infrastruttura definita essenziale per “favorire la libera circolazione delle persone e delle merci”. Per presentare l’iniziativa, che vedrà la partecipazione dei parlamentari, delle forze politiche, delle Istituzioni, stamani i segretari generali provinciali dei tre Sindacati, Antonio Aprea, Attilio Petrillo e Fioravante Bosco, hanno indetto una Conferenza Stampa cui ha preso parte anche il presidente della Provincia Aniello Cimitile.
l sindacati hanno illustrato alla Stampa e al presidente della Provincia la loro posizione unitaria sull’opera che è stata inserita nell’Accordo di programma Integrativo tra regione Campania e Governo centrale in data 1° agosto 2008. L’Alta capacità ferroviaria sulla tratta Napoli-Bari costituisce, a giudizio delle Organizzazioni Sindacali, una straordinaria e irripetibile opportunità di sviluppo per il territorio del Sannio che ne viene attraversato per molte decine di chilometri. Un primo punto d’interesse per la provincia interna è che, come è stato sottolineato, l’Alta capacità è cosa diversa dall’Alta velocità: i treni con l’AC effettuano fermate viaggiatori nelle stazioni principali intermedie e dunque si garantisce un forte afflusso di persone anche per le piccole realtà locali; d’altra parte, il rifacimento e il miglioramento del tracciato attuale, realizzato alla fine del secolo XX, garantisce la migliore circolazione delle merci, in quanto sarà garantita una velocità media di 180 km/h. Con l’Alta capacità sulla Napoli-Bari si romperanno la gran parte delle barriere che mettono oggi ai margini il territorio sannita, che però è punto di convergenza di tutte le direttrici di sviluppo a causa della sua posizione strategica. Il Sannio, hanno sostenuto Aprea, Petrillo e Bosco, rientrerà dunque in un percorso transeuropeo denominato Corridoio VIII in congiunzione all’altro percorso Corridoio I, dunque con l’accesso a tutte le direzioni dei collegamenti nel Vecchio Continente. Sostanzialmente per il Sannio, hanno detto i Sindacati, l’AC si tradurrà in un formidabile abbattimento dei tempi di percorrenza e quindi dei costi di trasferimento sulle direttrici per Napoli, Bari e Roma. Aprea, Petrillo e Bosco hanno infine sottolineato che il Sannio, essendo territorio ancora pienamente attrattivo, grazie alla nuova infrastruttura può diventare competitivo sotto molteplici profili da quello turistico a quello industriale. Naturalmente, i sindacalisti non si sono nascosti i problemi finanziari connessi alla realizzazione di un opera così imponente, ma hanno sottolineato come siano ancora disponibili ben 12 miliardi di euro sulla programmazione 2000/2006 che potrebbero essere resi spendibili per un progetto di sviluppo di riconosciuto valore che interessa più da vicino almeno tre Regioni italiane (oltre che tutto il Centro Sud). È per tutte queste ragioni Aprea, Petrillo e Bosco hanno ufficialmente chiesto alla Provincia di assumersi la responsabilità di istituire una Cabina di regia per accelerare, per quanto possibile, l’iter che gli enti locali e territoriali devono porre in essere perché il progetto sia definitivamente approvato. CGIL, CISL e UIL hanno insistito nel loro intervento di presentazione perché si realizzi un percorso condiviso per l’approvazione di questa ipotesi di sviluppo. Il presidente della Provincia, rispondendo all’invito e alla sollecitazione del Sindacato Unitario, ha dal canto suo, assicurato che l’opera costituisce, per l’Amministrazione da lui presieduta, un punto strategico irrinunciabile nell’ambito degli indirizzo di Governo.
Egli ha ricordato come l’ente abbia già svolto un forte ruolo di coordinamento con tutte le Amministrazioni locali interessate ed ha anche comunicato l’avvenuta adozione e trasmissione alla Regione di tutte le osservazioni tecniche che sono state predisposte da parte degli uffici competenti. Il Presidente ha infine accolto volentieri l’idea della istituzione della cabina di regia convocandola già dalla prima decade di novembre.