Infrastrutture, lotta alla criminalità, formazione e riforma degli incentivi. Sono questi i primi quattro capitoli del piano del Governo per rilanciare il Mezzogiorno, un piano in 8 punti, di cui fanno parte anche Banca del Sud, università, servizi pubblici locali e burocrazia.
Il piano, ufficializzato a Bari dal ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, nel corso dell’inaugurazione della Fiera del Levante, ha una tabella di marcia molto vasta che sarà resa nota a novembre, ma di cui “Il Sole 24 Ore”, nei giorni scorsi ha anticipato molti dettagli.
Il piano avrà la disponibilità finanziaria di 100 miliardi, come ha detto Fitto, e l’obiettivo del governo è uno stretto dialogo con le regioni e le parti sociali. Uno dei pilastri fondamentali del piano, come riferisce il quotidiano economico, è rappresentato dalla riforma degli incentivi alle imprese: il governo intende procedere ad una razionalizzazione favorendo il meccanismo automatico di concessione e abbattendo contemporaneamente il ricorso al fondo perduto. Novità sono in arrivo anche per il credito d’imposta. Intanto da Gubbio, prosegue il giornale, intervenendo alla scuola di formazione del PdL, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è tornato a parlare di fisco: “La riforma fiscale non è una magica riduzione ma una razionalizzazione del sistema da realizzare con le parti sociali”. Ma ecco, più nel dettaglio, il piano per il Sud che verrà varato in autunno.
Nelle otto mosse che il governo intende mettere in campo per il rilancio del Mezzogiorno la priorità verrà data alle infrastrutture ferroviarie.
Il fine sarà quello di riconnettere “il Mezzogiorno secondo le direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest”. Ciò significa che le risorse saranno destinate innanzi tutto alla “realizzazione dell’alta capacità” tra Puglia e Campania, alla “velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria” ed al collegamento tra Palermo e Catania. Il secondo punto indicato da Fitto riguarda il sistema di formazione destinato ai giovani meridionali, a partire dall’istruzione e superando il ritardo del sistema scolastico del Sud. Il piano sull’istruzione, poi, nel terzo punto del piano, punterà anche all’università e alla ricerca con una nuova “stagione di impegno” e l’obiettivo di bloccare la ‘fuga dei cervelli’, come ha sottolineato lo stesso Fitto.
Sul quarto punto dedicato ai servizi pubblici locali, Fitto ha affermato che “bisogna uscire dalla condizione di arretratezza, puntando sulla quantità e sulla qualità delle infrastrutture, sul miglioramento delle rete idrica e sul trattamento dei rifiuti solidi urbani”. La lotta alla criminalità, inoltre, rappresenta uno dei punti portanti del piano del governo. Fitto ha garantito che la linea dura proseguirà perchè lo sviluppo del Sud non può prescindere da un impegno serio sul fronte della sicurezza. Altro tema in agenda è la riforma degli incentivi agli investimenti che vanno “razionalizzati – ha detto Fitto – semplificati e specializzati in funzione delle priorità”.
Infine la Banca del Sud che, ha spiegato Fitto, rappresenta “un tassello fondamentale per aumentare l’offerta di credito e per avvicinare l’offerta al territorio”, e la pubblica amministrazione. L’ultimo capitolo riguarderà la formazione dei dipendenti pubblici.
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