Si è concluso il periodo di cure termali svoltosi, nell’arco di quindici giorni, presso gli impianti delle Terme di Telese. Si tratta di una iniziativa annuale che la FNP Cisl di Montesarchio organizza a valle di incontri di informazione-formazione nell’area del “benessere” che i pensionati e gli anziani seguono con interesse per la prevenzione e la cura.
La partecipazione gratuita, anche per le spese di mobilità tra residenza e impianto termale, trova sempre grande interesse anche per la formula di sussidiarietà che gli amici Luigi Caturano e Eleuterio Marinaccio cercano di attuare per sviluppare al meglio il convincimento e la socializzazione tra tutti i partecipanti. E’ l’impegno per la sperimentazione di un welfare locale di comunità che tenta di responsabilizzare i cittadini in forma associata e rilevare il rapporto tra offerta di servizi, livello di soddisfazione e grado di condizione degli interventi pubblici e privati.
E’ una strada intrapresa anche con il progetto “FARE DEL BENE: il piacere del dono e la generosità organizzata” che fa registrare un’indice di gradimento diffuso se guardiamo alle numerosissime adesioni per la banca delle ore pervenute al coordinatore Vincenzo Nicolella.
Lo sviluppo delle iniziative autofinanziate diventa un percorso permanente per affermare la responsabilità degli individui e dei gruppi, insieme con la “umanità” nel lavoro e nell’economia. Si tratta di dare VALORE alla persona con efficacia, e qualità alle politiche sociali di intervento pubblico con risposte concrete per i bisogni espressi in una condizione nella quale le risorse non sono illimitate.
Bisogna sviluppare una cooperazione nuova con una dialettica non solo interna, ma anche con la società civile, la realtà politica, economica ed istituzionale. Con l’allungamento della vita, cambiano la condizione anziana, l’immagine che gli anziani hanno di se stessi, la rappresentanza di ciò che li minaccia.
I tentativi di scaricare o su l’istituzione o sulla famiglia sono furbizie inefficaci delle opposte opzioni politiche. Rivendicare il tutto a tutti è demagogico ma non può far registrare sprechi con offerte di servizi pensati e rivolti al “consenso” del terzo settore e non certo per quelli che hanno “bisogno” degli interventi e servizi. La partecipazione convinta di tante persone ci fa dire che siamo sulla buona strada.