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Festa della Musica 2010 al Conservatorio: primi concerti

Scritto da il 22 giugno 2010 alle 10:59 e archiviato sotto la voce Attualità, Cultura & Spettacoli. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Chi ha detto che un musicista non può essere un bravo scrittore? Chi ha detto che solo un musicologo può scrivere di grandi musicisti? In un piacevolissimo pomeriggio, disturbato solo da un tempo cupo e piovoso, questi preconcetti sono stati superati in due appuntamenti promossi dal Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento, nell’ ambito della Festa Europea della musica.

La presentazione del libro Appunti per una Resurrezione, opera del m° Luca Signorini, primo violoncello dell’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e docente presso il Conservatorio sannita, ha rivelato ai presenti una musica altra, un’arte che può essere suonata e al tempo stesso raccontata. Il libro è costituito di scritti, poesie, brevi racconti ambientati lungo via Marina a Napoli, quasi un pensare ad alta voce, interrotto dai tratti cromatici del giornalista e pittore Nicola Dal Falco, disegni che sono parte integrante del romanzo ma anche pause nel lungo pentagramma del racconto. “Quando si dipinge, quando si suona, quando si racconta –ha affermato Dal Falco – si cerca un ritmo, si parte da un caos e si crea un’architettura. Questo il tratto distintivo del lavoro dell’autore che, quasi un Ulisside moderno, ha cercato il suo riconoscimento dopo il ritorno a casa”, un ritorno che è coinciso con la ripresa dell’attività d’insegnamento. La lettura di alcuni brani del romanzo è stata intervallata dall’esecuzione del m° Signorini di brani al violoncello solo e con accompagnamento al pianoforte della studentessa Carla D’Onofrio, una scelta che ha dato ancor più la sensazione di un racconto sospeso, un flusso di coscienza in cui le parole e la musica, raccontata e suonata, hanno creato un tutto indissolvibile.

Stesso intreccio di parole e musica per la presentazione che la dottoressa Orsola Tarantino Fraternali, francesista ed esperta di moda, con un garbo raffinatissimo ha fatto del libro Gesualdo Da Venosa – Fasti dimenticati di un principe del Rinascimento. Un’opera divulgativa, nata dall’interesse, oltre che della dottoressa Fraternali, della pittrice parigina Kathy Toma, di Adriano Cavicchi, Tonino Garzia, Paolo M. Migliorini, Armando Montefusco, Giuseppe A. Pastore e Antonio Tosini, i quali, affascinati dalla figura del Principe Gesualdo, lo hanno presentato come in un catalogo di una mostra, inserito in tante immagini, scene di vita familiare.

L’edizione regala nuova luce a Gesualdo, grazie a un’indagine approfondita sulla personalità e sul tempo vissuto, sui drammi di una tragica esistenza e sugli splendori di un’arte sublime, e soprattutto su personaggi, donne, ambienti e luoghi di vita che conservano tuttora la sua impronta. Il libro, presentato già ad Avellino, Ferrara e Napoli, per la prima volta – ha voluto sottolineare la dottoressa Fraternali – entra in un Conservatorio, per di più in un’occasione inserita in una manifestazione che ha coinvolto in tre giorni tanti luoghi della città. Il Chiostro di Santa Sofia, il Teatro De Simone, la Cassa Armonica della Villa Comunale, piazza Arechi II, la biblioteca “Alfredo Parente”, l’ Auditorium “Gianni Vergineo” del Museo del Sannio e il palazzo Fusco Rossi, sono tutti luoghi che hanno sentito risuonare le note dei giovani musicisti del Conservatorio. Alla presenza di vari spettatori e, in particolare del professor Thomas F. Kelly professore del Dipartimento di Musica alla Harvard University nel Massachussets, Gesualdo da Venosa è stato presentato come uomo e come musicista, genio del Rinascimento italiano ancora poco conosciuto e apprezzato. Grazie inoltre alla superba esecuzione di alcuni dei suoi madrigali ad opera dei Madrigalisti del Nicola Sala, diretti dal m° A. Accardo, è stato possibile conoscere la parola gridata del Principe, attraverso una musica che ancora una volta è altra, descrizione di affetti, emozioni chiare e oscure, come le immagini di un quadro di Caravaggio.

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