Unità/Disunità. L’Italia in bilico?: su questo tema, il prossimo 14 giugno il presidente della Camera, Gianfranco Fini, sarà a Benevento per un’intervista pubblica con il direttore de Il Mattino, Virman Cusenza. Ad annunciarlo è stato, stamani, il sottosegretario Pasquale Viespoli, fondatore dell’associazione Mezzogiorno Nazionale che organizza l’appuntamento.
La conversazione con Fini si svolgerà, alle 17, nel teatro De Simone del capoluogo sannita.
Viespoli ha poi annunciato altre due iniziative di MezzogiornoNazionale.
Entro fine giugno si terrà un forum programmatico in sede locale sul tema “La città oltre le mura: dimensioni e cultura dello sviluppo”, mentre a settembre l’associazione animerà un dibattito con intellettuali, meridionali e non, “per raccontare il Sud” fuori dai luoghi comuni.
Nel corso della conferenza stampa, Viespoli ha ricordato che il battesimo di MezzogiornoNazionale avvenne nell’ottobre del 2009 con un convegno a Salerno sul tema “Sud, un interesse nazionale”.
“Ripartiamo da quel progetto, da quel confronto ad alto livello (a cui partecipò la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, mentre il presidente della Camera fu trattenuto a Roma dalla nascita della sua terza figlia) per ribadire – ha sottolineato Viespoli – che il Mezzogiorno è la questione nazionale e bisogna dare merito a Fini se è si è rianimato il dibattito”. In questo solco va inquadrata l’iniziativa annunciata per settembre che coinvolgerà soggetti diversi (giornalisti, scrittori, artisti) per un confronto franco e articolato sulla questione meridionale senza banalizzazioni, magari con il coraggio di qualche scrittore come Roberto Saviano.
Sull’iniziativa locale (“La città oltre le mura: dimensioni e cultura dello sviluppo”), che si svolgerà a Benevento, entro la fine di giugno, Viespoli ha sottolineato come sia ormai inderogabile un confronto sulla prospettiva del capoluogo, visto che, oggettivamente, su questi temi non c’è un particolare fervore politico-amministrativo. “Sembra quasi – ha aggiunto – che il tempo si sia fermato a Campobasso”. “Per delineare lo sviluppo – ha proseguito il sottosegretario – la città da sola non basta, soprattutto se il capoluogo non recupera direzionalità rispetto a un territorio che ha diversi approcci geografici: verso il Casertano, verso il Foggiano, verso il Molise.
“Più che della questione regionale – ha aggiunto Viespoli – Benevento dovrebbe porsi il problema di come “recuperare” la sua provincia. Ecco, su questi temi bisogna ragionare e confrontarsi e io non rinuncerò a dire cosa penso, rispetto al passato e rispetto al futuro, anche se è difficile prendere atto che in questa città finanche un onomastico diventa un problema politico. D’altronde, mi rendo conto che alcuni, se non parlano di me, non esistono. E in ogni caso li terremo informati, gli manderemo sempre menù e programma delle cene e, qualche volta, anche il conto”.
Il sottosegretario è intervenuto, naturalmente, anche su altre questioni politiche locali, a partire dalla vicenda Molisannio, posta dal vertice provinciale del PdL, dopo il mancato coinvolgimento nella giunta regionale.
“Non si può dire sto in Campania perché ho l’assessore; me ne vado perché non me lo hanno dato. A parte il fatto – ha affermato in tono scherzoso il sottosegretario – che bisogna considerare che abbiamo già degli eletti (e mica li possiamo lasciare ostaggio della Campania), il problema è politico.
In campagna elettorale sono state create delle “attrattive” e tra queste l’assessorato in giunta regionale, dato per scontato, e lo sfratto a Cimitile a mezzo di riunioni plenarie con gli alleati. L’assessorato non c’è e il presidente della Provincia ha ora una maggioranza definita, delineata e dichiarata, visto che è stato “costretto” a compattare i ranghi. E meglio sarebbe stato sfidare il Pd sul piano programmatico. A questo punto, in assenza di risultati, il problema non è andarsene dal Sannio ma dal ruolo che si riveste nel partito”.
Quanto alle “accuse” rivoltegli per aver rivendicato un assessorato regionale per la sua componente, il sottosegretario ha invitato gli organi di informazione a non servirsi esclusivamente di “veline” o delle dichiarazioni di consiglieri comunali, sia di quelli che si propongono come “ventriloqui in tempo reale”, sia di quelli che sembrano “carabinieri centristi” (“che non sono Ucci e Pasquariello”, presenti alla conferenza stampa).
“Qualche volta si può andare anche alla fonte. Sì, è vero, ho lavorato per cercare di portare una donna in giunta. Ho un’area politica di riferimento (sempre la stessa) e mi sono battuto perché fosse rappresentata nell’esecutivo Caldoro. D’altronde, per quanto riguarda Benevento era tranquillo. Sembrava tutto definito, visto che se ne occupavano altri”.
fonte Epicentro