Mario De Biase non ha ottenuto i poteri straordinari, ma – come ha dichiarato al termine del vertice convocato da Guido Bertolaso – «si è messa in moto immediatamente una sinergia tra la nostra struttura e, soprattutto, le Ferrovie dello Stato». Insomma, il commissario – nominato solo un mese e mezzo fa per affrontare l’emergenza della frana di Montaguto, il paese irpino davanti cui è caduta tanta terra da bloccare la tratta ferroviaria che collega Puglia e Campania, Lecce-Roma – il commissario è moderatamente soddisfatto e assieme al dirigente di Rfi Maurizio Gentile pronostica che «entro un mese potranno riprendere i collegamenti ferroviari». Ma a differenza di Gentile De Biase aggiunge un «se»: riprenderanno non solo se non pioverà, «ma anche se l’invaso che sovrasta la ferrovia e il tratto della statale 90 e se le falde acquifere non tracimeranno, come è possibile che accada tra aprile e maggio, quando la portata è maggiore».
Insomma, si sta sotto al cielo, nel 2010, perché i lavori per mettere in sicurezza la montagna non sono mai stati fatti, nonostante la gestione commissariale di questa porzione di territorio vada avanti dal 2006, prima affidata nelle mani del presidente campano Antonio Bassolino e da febbraio nelle mani di De Biase. Il quale, quando parla di sinergie, si riferisce alla disponibilità di Fs a dargli una mano, sia mettendo a disposizione tecnici e maestranze, sia individuando siti dove stoccare i detriti (in tutto sono 700mila metri cubi, di cui 100 mila da ieri li si sta trasportando in un terreno individuato a un chilometro e mezzo dalla frana, 200mila saranno accolti nelle cave delle Fs già disponibili).
In questo frangente la Protezione civile di Bertolaso sta svolgendo un ruolo di coordinamento tra i vari soggetti in campo: la struttura di De Biase (che ha avuto finalmente assicurazione sulla dotazione finanziaria, pari a 38 milioni di cui solo una parte sarà destinata alla frana di Montaguto), Fs e Anas. Con queste due società il commissario tornerà a riunirsi lunedì, per discutere il progetto da mettere a gara, relativo alla messa in sicurezza della montagna. «Non sono in grado di dire perché finora questo intervento fondamentale non sia stato fatto. Certo ho la mia idea, ma devo ancora consultare le carte prima di esprimere un’opinione. Comunque, se tutto va bene, si potrà partire verso maggio-giugno», naturalmente se non si verificheranno altre frane. Nell’immediato, dopo aver rimosso i detriti, Fs dovrà rimettere al loro posto traversine e binari e per queste operazioni, precisa Gentile, ci vorrà circa un mese.
fonte: Corriere del Mezzogiorno